Il CTS approva la soglia 80% per la capienza delle sale, un primo significativo passo verso il fatidico 100%
In un clima di speranza, quanto di grave sofferenza per una stagione castrata dalle restrizioni, il mondo dello spettacolo sta riprendendo slancio.
Il mondo dello spettacolo è rimasto in sofferente attesa, e forse, per chi è sopravvissuto, si intravede la luce. Il 28 settembre 2021 è stato dichiarato dalla SIAE il via libera, supportato dal CTS per l’aumento della capienza delle platee.
Sebbene già fosse possibile con capienze molto ridotte riprendere le attività, il grande mondo dell’intrattenimento e dell’arte non ha potuto fino ad oggi lavorare a pieno carico, ed in molti casi sono stati annullati concerti ed eventi, che con tali limitazioni di partecipazione non potevano coprire nemmeno i costi di struttura.
Arriva dunque la lieta notizia dell’incremento all’80% delle platee, per dirigersi verso un ottimistico ritorno al 100% in brevi periodi. L’incremento riguarda in particolare sale cinema e teatri, mentre il 100% diviene ufficiale per gli eventi all’aperto. Nonostante il finire della bella stagione questo concede speranza e spazio di manovra per gli ultimi eventi all’aperto. Il tutto è supportato da un cauto ottimismo, dovuto da una campagna vaccinale sempre più radicata e la diffusione dei Green Pass.
Il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga, ha espresso la sua approvazione, e fermamente supportato questa direzione verso un ritorno alla normalità proponendo un traguardo del 100% degli spettatori entro il mese di dicembre. Il tutto sotteso al costante monitoraggio della curva epidemiologica che con le sue impietose statistiche detta orami il passo delle riaperture.
Questa misura di apertura, volta a far riprendere la macchina economica degli eventi, si è affiancata anche al rinnovo del decreto sostegni bis, che ha permesso a tutta quella fascia di lavoratori occasionali o ad intermittenza di richiedere l’indennità da 800€ a 1600€ mensili. Scade difatti proprio il 30 settembre la possibilità di farne richiesta.
Il settore tutto ad oggi comincia finalmente ad avere gli strumenti per poter riprendere. Restano comunque due fatali incognite. Prima fra tutte se basteranno le misure proposte, secondariamente se dureranno rispetto alla curva di contagio.
Certo è che il settore eventi e spettacoli è andato incontro al suo periodo più nero ed ancora non ne è uscito. Se molte imprese sono crollate, quelle rimaste avanzano timidamente, aspettando con cautela a sbilanciarsi su grandi eventi. Nell’ultimo biennio ciò ha creato anche una concreta fuga di professionisti che si sono riconvertiti a lavori più stabili e sicuri. Ciò sta lasciando un vuoto di competenze che soltanto il tempo ci dirà se verrà colmato.
Lenta è la ripresa, ma seconda a nessuno è la resilienza dei lavoratori dello spettacolo.