Tra i vari decreti del presidente del consiglio Giuseppe Conte sicuramente quello della scorsa settimana è stato il più atteso, con esso l’inizio della fase due che prenderà piede dal 4 maggio in Italia.
Questo step prevede una lentissima ripresa ma ci fa ben sperare, ci mostra che qualcosa si muove. Dopo la concessione delle uscite individuali e le visite per gli affetti più stretti, con il permesso di spostarsi, seppur nel limite della propria regione, appare anche una lunga lista delle prossime riaperture : gallerie, musei e biblioteche dal 18 maggio.
Dopo che tutti abbiamo ben a fuoco l’ importanza e il valore sia culturale che artistico dei musei, delle gallerie e dei siti archeologici italiani, bisogna pensare anche al lato economico : quanto costa la manutenzione di questi posti, che devono essere mantenuti, nonostante non ci siano stati ingressi per due mesi? Quante persone lavorano in questi siti?
La perdita nel mondo dell’ arte resta gravissima e sottostimata: vengono meno gli incassi delle biglietterie, si parli di cinema, teatri o musei, i libri restano sugli scaffali. L’ Arte è una macchina dal motore congelato.
Molti si sono attrezzati online, ma non è lo stesso, mancano gli incassi per gli enti e manca la percezione e la sensazione che dà il vedere un’ opera per gli appassionati che vanno in galleria almeno un paio di volte al mese.
Il punto è che per molti non sarà possibile aprire il 18 maggio, alcuni non riusciranno ad essere pronti. Arthemisia sottolinea che una riapertura “così ravvicinata non è tecnicamente sostenibile”. Per tempo, lei parla di “non prima di settembre”, riferendosi alla sanificazione ed ai costi a causa dell’ ingente perdita subita a causa del numero 0 di ingressi in relazione ai costi elevati della cura delle opere.
La situazione è differente per i musei e i siti archeologici nazionali ( anche se non completamente),avranno un vantaggio i siti archeologici con spazi aperti: Villa Adriana, Il Parco Archeologico di Peastum e Pompei ricco di spazi esterni.
Anche per i musei grandi ed autonomi ci saranno delle difficoltà, la prima e soprattutto maggiore sarà quella di adeguarsi alle linee guida; in alcuni casi si partirà in ritardo in altri parzialmente.
Tra le ipotesi, ancora da stabilire effettivamente, c’ è la sanificazione degli ambienti ed il distanziamento sociale, nei grandi musei come gli Uffizi (Firenze), tutto sarà controllato e monitorato, si precisa che prima del virus gli ingressi per le persone all’ interno del museo erano 900, il pubblico non avrà il volto del turismo internazionale, i visitatori saranno i Fiorentini o visitatori extracittadini in prossimità della regione.
Lo stesso per i giardini, saranno favorite le visite guidate, i tour rigorosamente accompagnati e monitorati per massimo 30 persone, questi avverranno nel rispetto delle misure di sicurezza che verranno messe a punto nei prossimi giorni.
La data in previsione però del calo dei contagi appare credibile, così la visita ad un museo potrà risultare fattibile, ora resta da capire quali istituzioni ce la faranno.