Il Natale in Germania, come in tutti i Paesi nordici, è una festa molto sentita, dal sapore magico, dove tradizione cristiana si intreccia con ritualità e culto pagano.
Non è un caso che uno dei Lied o Canti di Natale più noti è Stille Nacht e che qui affondino le radici dell’addobbo dell’albero di Natale, irrinunciabile tradizione, persino nei cimiteri!
L’atmosfera natalizia si respira nelle piazze, anche dei borghi più piccini, ove vengono allestiti i tradizionali Weihnachtsmärkte, mercatini di Natale, o Christkindlmärkte, mercatini di Gesù Bambino, ove degustare dolci della tradizione, acquistare piccoli tesori dell’artigianato locale, ma, soprattutto, sorseggiare del Vin brulè, utile a riscaldare l’animo dal vento gelido. Lo scenario fiabesco ricco di luci, addobbi, articoli da regalo e profumi di cibi tipici avvolge e rapisce nella magia. Senza contare austria e tirolo, ci sono oltre 2500 mercatini sparsi in tutta la Germania.
Altra tradizione particolarmente sentita è il conto alla rovescia del calendario dell’avvento Adventskalender. Piccoli doni e sorprese, magari un bon bon, ad accompagnare l’attesa della festa.
Sempre a scandire l’attesa è l’Adventskranz, una corona di rami d’abete decorata con quattro ceri da accendere uno ciascuna domenica dell’avvento. Secondo una tradizione molto antica ogni candela ha un significato: la prima è detta del Profeta e porta Speranza, attestando le profezie sulla nascita di Gesú. La seconda è detta di Betlemme, dono di Pace. La terza candela detta dei pastori, dona la Gioia che provarono i primi testimoni dell’adorazione. La quarta e ultima candela, accesa nella domenica precedente il 24 dicembre, è il cero degli Angeli o dell’Amore per l’arrivo del bambin Gesù.
Il 6 dicembre è giorno di festa dei bimbi, come da noi un mese dopo con l’arrivo della Befana. Invece, è qui tradizione ricordare S.Nicola, vescovo di Myra, che condivideva le sue ricchezze con poveri e bambini, martirizzato il 6 dicembre, giorno in cui, ancora oggi riempie calze e scarponcini dei bimbi di dolci e piccoli doni.
Nikolaus da non confondere con Babbo Natale, sebbene quest’ultimo gli abbia rubato la somiglianza, è accompagnato, nel suo giro di distribuzione dei doni, da Knecht Ruprecht, che punisce i bambini cattivi e lascia dei ramoscelli negli stivali al posto dei regali, a monito delle frustate di punizione. Si è comunque diffuso l’arrivo del Babbo Natale, Weihnachtmann, o il bambin Gesù Christkind a cui scrivere una letterina e restare in trepidante attesa di doni e balocchi al risveglio.
Come da noi le feste si concludono il 6 gennaio, ma non con la Befana, qui sconosciuta, bensì con l’arrivo dei Re Magi, ricordati, in alcune zone del Paese, dai bimbi travestiti che girano di casa in casa, cantando Lied natalizie in cambio di monete o dolcetti.
E, a proposito di dolci, non si può dimenticare di citare i Lebkuchen: biscottini speziati, spesso ricoperti di cioccolata ed arricchiti all’interno con frutta secca, canditi, miele, marzapane, cannella, zenzero e noce moscata; i Baumkuchen torta a forma id albero, composta da diversi strati di pasta ricoperti da una glassa di cioccolato; il Christstollen simile al nostro panettone, fatto di pasta lievitata ripiena di canditi, frutta secca e cedro di arancio ed insaporita con cannella e cardamomo e gli Zelten tirolesi, parenti lontani del nostro pangiallo, ma ricchi di miele e frutta secca.
Ed allora, non mi resta che augurare: frohe Weihnachten!