Da Nerone a Raffaello: la riscoperta della Domus Aurea nel Rinascimento e la moda delle grottesche

Come nel Rinascimento. Un viaggio alla scoperta della Domus Aurea con gli occhi degli artisti che per primi la scoprirono cinquecento anni fa, prendendone spunto ed inventando lo stile delle “grottesche”. Fino al 10 gennaio 2021, la mostra “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche”, esplora il legame tra il grande artista urbinate e la nota reggia imperiale, analizzando l’impatto che ebbe nell’arte del suo tempo la riscoperta del palazzo di Nerone sul colle Oppio a Roma.

Nella meravigliosa Sala Ottagona e negli spazi limitrofi della Domus Aurea, e con l’ausilio di apparati interattivi e multimediali, la mostra, promossa dal Parco archeologico del Colosseo e prodotta da Electa, racconta la storia della sfarzosa reggia, e di come la sua riscoperta abbia influenzato a fondo l’iconografia del Rinascimento. In occasione dei cinquecento anni dalla morte di Raffaello Sanzio (Urbino 1483 – Roma 1520), l’esposizione accoglie i visitatori con una entrata scenica pensata dall’architetto Stefano Boeri: una passerella che collega colle Oppio al padiglione di ingresso, per arrivare nella più celebre delle sale, quella Ottagona sormontata da una cupola.

Questa affascinante storia di riscoperta dell’arte classica iniziò nel 1480, quando alcuni artisti individuarono degli anfratti nel terreno di colle Oppio e decisero di calarsi con delle funi. Poi, illuminati solo dal fuoco delle torce, si fecero largo tra le rovine e i sedimenti ed osservarono con stupore le decorazioni pittoriche dell’epoca dei Cesari (le rovine di Pompei sarebbero state scoperte quasi tre secoli dopo). Tra i primi a calarsi vi furono il Pinturicchio, Filippino Lippi e Signorelli. Questi esploratori, che copiavano a mano quelle ricche iconografie cercando di studiarne i tratti salienti, pensavano erroneamente di trovarsi all’interno delle antiche Terme di Tito, confusi dalla straordinaria stratificazione storica che contraddistingue il centro di Roma. Quegli “archeologi” ante litteram stavano invece scoprendo dopo secoli di oblio le rovine dell’immenso palazzo imperiale di Nerone.

Dopo il disastroso incendio del 64 d.C., la Domus Transitoria sul Colle Palatino era oramai inservibile, e l’imperatore decise di sostituirla costruendo sul colle Oppio la sua nuova ed immensa Domus Aurea. Ultimo imperatore della dinastia giulio-claudia, Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico (Anzio 37 d.C. – Roma 68 d.C.), venne criticato aspramente dalla storiografia romana per i suoi atteggiamenti dispotici, il lusso sfrenato e per il grande incendio che devastò Roma. Non lo risparmiò neanche Sventonio che descrisse come scandalosa l’edificazione dei suoi grandiosi palazzi del potere.

Nel buio e dopo secoli di incuria, quelle antiche volte affrescate sepolte sotto l’Urbe, apparivano agli artisti rinascimentali come delle grotte. Da qui nel 1496 comparve per la priva volta il termine “grottesche”, coniato proprio per descrivere questi antichi affreschi. Decorazioni parietali geometriche, fantasiose e naturalistiche, di solito ordinate in maniera simmetrica e adagiate su sfondi bianchi o monocromi, ospitavano esseri mostruosi e colorati o animali stravaganti e frutto della fantasia.

Poi ad inizio Cinquecento Raffaello, insieme al suo collaboratore Giovanni da Udine, indagherà questi antichi sistemi decorativi, riproponendoli in Vaticano nella Stufetta del cardinal Bibbiena (1516), nella Loggetta (1516-17), e poi per il grande capolavoro delle Logge vaticane (1517-1519). La Stufetta, poco conosciuta perché situata in una zona non aperta al pubblico, è ricostruita in scala 1:1 nel percorso di esposizione. Che permette anche di vedere altre riproduzioni di opere del maestro urbinate, oltre ad animazioni e scenografie digitali che raccontano aneddoti sugli artisti del Cinquecento.

Uno stile, quello delle grottesche, cha ha affascinato artisti di ogni provenienza ed epoca grazie alla carica di magia, gioco e fantasia, e mettendo sempre la bellezza della natura al centro della scena.

 

Box informazioni:

“Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche”

Domus Aurea, Viale Serapide – Parco Del Colle Oppio, Roma

Fino al 10 Gennaio 2021

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