Padiglione Italia a Expo Dubai. Commissario italiano: «Il luogo rappresentativo di tutta l’innovazione italiana»

Mancano ormai soltanto due mesi all’inaugurazione di Expo 2020 Dubai (di fatto Expo 2021) prevista per il 1° ottobre di quest’anno e l’Italia, rappresentata a Dubai dal Commissario Generale Paolo Glisenti, si prepara a mostrare agli Emirati Arabi e al mondo quello che si prospetta essere il padiglione Italia più innovativo che il nostro paese abbia mai realizzato per un’Esposizione Universale.

Nel corso della firma della partnership tra Costa Crociere e Padiglione Italia Expo 2020 Dubai, avvenuta a Civitavecchia lo scorso 27 maggio, il Commissario Glisenti ha infatti dichiarato ai microfoni di askanews: «Il Padiglione Italia è diventato il luogo rappresentativo di tutta l’innovazione italiana, costruito e allestito dalle migliori imprese italiane che porteranno prodotti validi, innovazione sostenibile e sarà un padiglione totalmente digitalizzato e interattivo che permetterà di essere visitato anche da lontano». Glisenti ha poi aggiunto che sarà un’esperienza unica nel suo genere, a maggior ragione se si pensa che Expo Dubai è la prima Esposizione Universale dell’era Covid.

Tra i nomi degli architetti che hanno progettato la struttura del padiglione, concepito fin dall’inizio come sostenibile e in grado di soddisfare a pieno le regole per la prevenzione dei contagi, salta subito agli occhi quello di Carlo Ratti. Questo nome, che a molti forse non dice molto, appartiene in realtà ad una delle personalità italiane più conosciute nel mondo; la celebre rivista statunitense Wired lo ha inserito nella lista delle “50 persone che cambieranno il mondo”, Forbes in quella dei “Names You Need to Know” (“nomi che devi conoscere”) e in molti lo considerano come uno dei designers più influenti in America. Docente presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, dove dirige l’MIT Senseable City Lab, Ratti lavora da anni per realizzare idee rivoluzionarie in grado di cambiare per sempre il modo in cui nel mondo si concepiscono l’architettura, l’urbanistica e il design, costruendo un futuro in cui l’architettura urbana è capace di ‘sensing and actuating’ – sentire e rispondere in tempo reale a noi e alle nostre necessità. A tutto ciò si sommano gli sforzi che Ratti sta compiendo nell’ambito del design sostenibile e della promozione, tramite i prodotti del suo lavoro, di comportamenti più consapevoli e responsabili nei confronti dell’ambiente che ci circonda.

Detto ciò possiamo finalmente volgere la nostra attenzione al Padiglione Italia, partendo dalla struttura, assolutamente originale e avanguardista, che Carlo Ratti ha progettato insieme a Italo Rota, Matteo Gatto e F&M Ingegneria. Il padiglione è stato praticamente concepito, come Ratti aveva già cominciato a rivelare mesi fa, per essere «all’aria aperta, letteralmente: coperto da un tetto formato da tre barche, lo spazio è separato dall’esterno da una facciata in corde nautiche. I ricambi d’aria naturali garantiscono maggior sicurezza rispetto alla diffusione del Covid-19 e permettono anche maggior sostenibilità e risparmio energetico evitando il condizionamento dell’ambiente interno». I tre scafi rovesciati che dunque costituiscono buona parte della copertura del padiglione – quasi servissero a evidenziare, insieme alle corde nautiche che ne costituiscono la facciata, il grande legame che da sempre la nostra nazione ha col mare e con la navigazione – sono stati dipinti ognuno con uno dei colori che costituiscono la bandiera italiana, dando così vita,data la vastità della superficie (3500 metri quadri) su cui si estende il padiglione, al Tricolore più grande mai realizzato nella storia dell’Italia.

All’interno della struttura, poi, i visitatori avranno l’occasione di ammirare da vicino un ospite decisamente importante: il padiglione, infatti, fa da casa ad una copia a grandezza naturale del David di Michelangelo realizzata grazie alla stampa 3D da un team di tecnici e ricercatori del mondo universitario e industriale italiano in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze. Un altro prezioso contributo arriva, poi, dal regista Gabriele Salvatores, il quale racconterà le grandi bellezze naturali, artistiche e culturali di molte delle regioni italiane con filmati di altissimo livello che saranno visibili all’interno della mostra. Tra questi ce ne saranno alcuni, raffiguranti alcuni tra i paesaggi più iconici e spettacolari del nostro paese, che i visitatori potranno perfino ammirare a 360 gradi.

Il Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai sarà davvero un’esperienza unica nel suo genere, come unico e, si spera, irripetibile è purtroppo il contesto, quello della Pandemia, in cui la fiera avrà luogo, con la speranza che grandi eventi come questo possano aprire la strada ad un futuro forse più consapevole e sostenibile.

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