IL PALAZZO DEL QUIRINALE DA RESIDENZA PAPALE A PRESIDENZIALE

Il palazzo del Quirinale è un palazzo storico di Roma essendo dal 1870 la residenza ufficiale del Re d’Italia e dal 1946 del Presidente della Repubblica, è uno dei simboli dello Stato Italiano. Il palazzo del Quirinale sorge in un luogo che, per la posizione elevata e la particolare salubrità, ospitò fin dall’antichità nuclei residenziali, edifici pubblici e di culto. Nell’area del colle del Quirinale sorsero nel IV sec. a. c. il tempio del dio Quirino che impose nome al colle, e il tempio della dea Salute nel quale si celebravano cerimonie propiziatorie del benessere dello Stato. Fu il medioevo a portare sul colle palazzetti gentilizi, chiese e torri al posto degli antichi templi, e tra il 400 e il 500 vi si stabilirono diverse dimore di nobili e prelati, come quella del Cardinal Carafa. Proprio la sua villa con vigneti, sarebbe diventata qualche tempo dopo, il futuro palazzo del Quirinale, nel 1550 venne presa in affitto dal Cardinale Ippolito D’Este, che trasformò la vigna in uno splendido giardino con statue, sentieri e fontane, tanto da attirare le attenzioni di Papa Gregorio XIII, il quale decise a sue spese di ampliare anche la piccola villa su progetto di Mascarino nel 1583. Ulteriormente ingrandita dall’architetto Domenico Fontana, per volere di Papa Sisto V, fu però Paolo V a dare al palazzo l’assetto attuale e nel corso del 600 si definirono meglio i confini dell’intero complesso del Quirinale, furono aggiunte le fortificazioni e si procedette ad una grande opera di decorazione interna sotto la direzione di Pietro da Cortona. Nella seconda metà del 600 infatti, anche Gian Lorenzo Bernini partecipò ai nuovi lavori di ampliamento che furono conclusi solo nel 1700 da Ferdinando Fuga. Ma all’inizio del secolo XIX le truppe Napoleoniche occuparono Roma, deportarono in Francia Papa Pio VII e scelsero proprio il Quirinale come residenza dell’Imperatore. Poco importa se Napoleone non soggiornò mai nella Città Eterna, l’edificio fu riadattato al gusto neoclassico su progetto dell’architetto Raffaele Stern, con la collaborazione di numerosi altri artisti. Per ironia della sorte fu lo stesso Stern una volta rientrato a Roma Papa Pio VII (nel maggio 1814), ad essere incaricato di cancellare ogni traccia dell’occupazione napoleonica. Ecco che comparvero i severi affreschi della cappella Paolina e venne sistemata la fontana dei Dioscuri nel piazzale antistante l’ingresso. Pio IX fu l’ultimo Pontefice a soggiornare al Quirinale in quanto dopo la breccia di Porta Pia e l’annessione di Roma al Regno d’Italia divenne la dimora della Casa Reale i Savoia fino al 1946. Il palazzo fu riarredato con mobilio di prevalente gusto neobarocco e neorococò proveniente da varie regge di tutta la penisola. Con la nascita della Repubblica Italiana nel 1946 il Quirinale divenne infine la residenza ufficiale del Presidente della Repubblica, e da allora l’architettura e gli arredi interni sono rimasti praticamente invariati, in un ottica di valorizzazione e tutela di un grande patrimonio artistico e culturale. All’interno del palazzo si è accolti dallo Scalone D’Onore progettato da Flaminio Ponzio all’inizio del 600, durante il pontificato di Paolo V. Sobrio ma maestoso vi fu collocato lungo la parete del pianerottolo uno splendido affresco di Melozzo da Forlì. Passando di sala in sala si incontrano opere d’arte di ogni genere ed età: arazzi, dipinti antichi e moderni, orologi, mobili d’epoca e carrozze. Gli arazzi esposti al Quirinale sono 261, in gran parte realizzati tra il XVIII e il XIX secolo, un centinaio dei quali fanno parte della serie napoleonica delle storie di Don Chisciotte. Tra i dipinti antichi spiccano i quadri a soggetto sacro, eredità del periodo in cui i Papi risiedevano al Quirinale. Ricordiamo alcuni capolavori di Guido Reni, di Raffaello, di Giulio Romano e altri artisti. Ma non mancano i dipinti moderni: ricordiamo le tele di Giovanni Fattori, il Prefuturismo di Giacomo Balla e ancora De Chirico, Felice Casorati, Arturo Martini e vari esponenti della Scuola Romana fra cui Mario Mafai. È da apprezzare una straordinaria collezione di orologi provenienti dalle più prestigiose regge preunitarie italiane, e la bella collezione di carrozze che venivano utilizzate dalla Corte Sabauda. Ma il fascino del Quirinale al di là delle vere e proprie opere d’arte, sta nell’eleganza dei saloni e nella cura dell’arredo. Nel Salone delle Feste, nella Sala degli Specchi e in quella degli Arazzi, ovvero negli ambienti di rappresentanza della Monarchia, si ammirano consoles con specchiere, buffets a due piani, sedie del Besarei ecc.. Tra gli ambienti più affascinanti del Quirinale c’è il Salone dei Corazzieri che grazie alle dimensioni maestose ospita molte attività di alta rappresentanza del Presidente della Repubblica, esso fu realizzato dall’arch. Carlo Maderno. Risale al 600 anche il grandioso portale che conduce alla Cappella Paolina , un altro gioiello del Quirinale di Martino Ferrabosco. L’ambiente più grande del palazzo è però il Salone delle Feste, qui giura il nuovo governo e si tengono i pranzi ufficiali. Un altro ambiente importante del Quirinale è costituito dai Giardini, la loro sistemazione è cambiata più volte nel corso dei secoli in base al gusto dell’epoca e a quello degli illustri inquilini del palazzo. Oggi il Giardino dal gusto seicentesco si fonde con quello romantico della seconda metà del 700 e circonda la Coffee House dell’epoca creata da Ferdinando Fuga, era la sala di ricevimento del Papa. Subito di fronte, sulla piazza, il palazzo delle Scuderie del Quirinale è famoso per le mostre fra le più belle e celebrate della capitale. Risale al 1700 ed è anch’esso opera di Ferdinando Fuga. Il palazzo del Quirinale è un museo aperto ai cittadini d’Italia e del mondo, che hanno l’opportunità di conoscere opere d’arte e architetture di grande pregio con testimonianze storiche e artistiche che dal Rinascimento, attraverso il 700, l’Età Napoleonica e il Regno Sabaudo, arrivano al 900.

 

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