Il pensiero e la poetica di Gabriele D’annunzio

L’opera dannunziana è costituita da numerosissimi testi, caratterizzati da un’estrema varietà forme, temi e generi: poesie liriche, novelle, romanzi, prose d’arte e autobiografiche, testi teatrali.

L’arte di D’Annunzio si basa su due elementi fondamentali: lo stile elevato e letterario e il culto della parola. D’Annunzio si impegna a basare la propria esistenza sulla ricerca di sensazioni raffinate ed esaltanti, all’insegna del culto della bellezza intesa come unico valore. Infatti, aderisce alla corrente letteraria dell’Estetismo (poi confluita nel Decadentismo). Esalta la ricerca del bello e il principio decadente “dell’arte per l’arte”, secondo cui l’opera deve valere per il suo valore estetico.

Negli anni Ottanta dell’Ottocento D’Annunzio conosce, attraverso la musica di Richard Wagner, il pensiero Friedrich Nietzsche. Reinterpreta con grande libertà le teorie del filosofo tedesco, egli fa propria la teoria Superuomo, inteso come individuo di superiore sensibilità. Questo individuo eccezionale, forte e potente, è dotato di un’energia creatrice che lo pone al di là delle regole morali, si identifica nel pensiero dannunziano con l’artista, legittimato a imporre la propria volontà di potenza sul mondo.

Il Superuomo si pone alla guida del popolo, trasformandosi in “poeta-vate” assumendo atteggiamenti aggressivi e antidemocratici. Il Superuomo cerca la propria affermazione nel contatto con la natura, secondo il principio del panismo (da Pan, dio greco della natura e dei boschi). Questo sentimento naturalistico si accompagna spesso alla ripresa dei miti della Grecia classica. Strumento privilegiato per fondere l’uomo con la natura è la parola poetica, sfruttata in tutte le sue potenzialità espressive. La pagina letteraria di D’Annunzio diventa suggestiva e musicale, attraverso scelte lessicali particolari e spesso arcaiche. La musicalità del verso ottenuta attraverso il rifiuto di schemi metrici precostituiti e l’approdo al verso libero. Nella poesia ricorrono diverse figure retoriche come: le analogie ovvero l’ accostamento di due o più parole simili per significato e le sinestesie ossia l’ accostamento di due parole appartenenti a piani sensoriali diversi.

Una poetica ricca e suggestiva quella di D’Annunzio che va conosciuta e studiata in tutte le sue parti.

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