Piazza maggiore è la piazza più grande e più rappresentativa di bologna ed è circondata dai più importanti edifici della città. Il più antico fra questi è il Palazzo del Podestà, che risale al XIII secolo, ed era la sede del podestà e dei suoi funzionari.
Il Palazzo comunale o D’Accursio, sede del comune di bologna.
Il Palazzo dei Banchi, sede medievale dell’università di bologna oggi una delle più fornite biblioteche italiane ed europee.
La Basilica di San Petronio, un esempio di gotico italiano che purtroppo non è mai stata terminata.
Il Palazzo Re Enzo è famoso anche per la volta a crociera progettata in modo tale che (dice la leggenda) i lebbrosi potessero confessarsi senza avvicinare troppo il parroco. Infatti, avvicinandosi ad un estremo della volta anche solo bisbigliando, è possibile dall’estremo opposto, distinguere la voce di chi parla.
Ma le leggende non finiscono qui: Nella piazza è presente una fontana, progettata dall’architetto Tommaso Laureti nelle parti architettoniche e da Giambologna nelle sculture. A bologna gira la voce di un particolare espediente messo in atto da Giambologna. Lo scultore, vittima di censura da parte del vescovo di bologna per via di un fallo troppo grande (seppur proporzionato alla statua commissionatagli), decise di “protestare” celando, nella statua di Poseidone che svetta sulla fontana, un gioco prospettico: dalla giusta angolazione, il pollice del dio, sembra spuntare dal basso ventre, ricordando di molto la figura genitale. A prova di questa storia, è possibile trovare la “pietra della vergogna”: una mattonella, nella pavimentazione della piazza, posta nel punto dove il gioco prospettico è più evidente.