Gioco, creatività e nostalgia. Sono queste e molte altre le emozioni che la mostra “Pixar 30 anni di animazione”, in programma fino al 20 gennaio 2019 al Palazzo delle Esposizioni, è in grado di suscitare: tre decenni di innovazione che hanno portato il concetto di film d’animazione verso il futuro, anzi “verso l’infinito e oltre”. La Pixar, fondata in California nel 1986, è stata in grado di fondere l’arte del disegno con l’utilizzo innovativo dei digital media. Il risultato è sotto l’occhio di tutti: personaggi rimasti nella storia come Woody e Buzz di Toy Story e Saetta McQueen di Cars e storie indimenticabili che hanno lasciato un solco profondo nei cuori di tutti, giovani e meno giovani. Notevole è infatti l’abilità di inventare personaggi e storie fantastiche ma credibili, eroi e comparse memorabili: un mondo animato e digitalizzato fatto di complesse sceneggiature e risvolti mai banali. Si va dal celebre Toy Story, datato 1995 primo lungometraggio della Pixar, al più nuovo Coco, passando per A Bug’s Life – Megaminimondo, Alla ricerca di Nemo, Monsters & Co. e Inside Out. La rassegna, è promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, prodotta dall’Azienda Speciale Palaexpo, ideata e organizzata da Pixar Animation Studios e realizzata con la collaborazione di MEET Fondazione Cariplo.
Le oltre 400 opere in mostra, divise in tre sezioni Personaggi, Storie e Mondi, permettono ai visitatori di scoprire il dietro le quinte dei capolavori d’animazione, un grande patrimonio artistico creato ad hoc per ciascun film: bozzetti e disegni a matita e pennarello, dipinti in acrilico, dipinti digitali, guazzo e acquerelli, calchi e modelli fatti a mano. E’ proprio questo infatti il compito della mostra: raccontare la creazione delle opere Pixar, sia sul piano grafico sia su quello della narrativa. Ogni film è un lavoro di squadra fatto da un grande numero di esperti provenienti da ambiti diversi. Una grande azienda che cura il suo prodotto dall’inizio alla fine, per consegnare a tutti meravigliosi film d’animazione.
Fiore all’occhiello della mostra è senza dubbio lo zootropio dedicato a Toy Story – Il mondo dei giocattoli (1995) e Toy Story 2 Woody e Buzz alla riscossa (1999). Il capolavoro per eccellenza della Pixar rivive così in salsa vittoriana grazie a questo antico prodigio della tecnica: lo zootropio, brevettato negli Stati Uniti nel 1867, era una forma di intrattenimento molto popolare alla fine dell’Ottocento. Si tratta di un antenato dei cartoon: un dispositivo ottico che, tramite la rotazione di una serie di immagini dentro ad un cilindro, permette di visualizzare figure in movimento. Dopo il debutto al MoMA di New York la mostra, pensata da Elyse Klaidman, sta facendo letteralmente il giro del mondo, dal Messico all’Estremo Oriente. Secondo Maria Grazia Mattei, curatrice dell’edizione italiana, si tratta di una sorta di nuovo Umanesimo, una commistione artistica tra innovazione e creatività. Attenzione però, non pensate di recarvi al Palazzo delle Esposizioni per scattare selfie di fronte a dei Buzz e Woody in versione gigante. I toni della mostra sono seri e composti, a tratti tecnici, un vero tesoro per gli amanti del disegno. La Pixar si svela nella sua interezza ai visitatori, si fa arte tout court e conquista così con autorevolezza uno dei palcoscenici più importanti della Capitale. Noi di Eventi Culturali Magazine consigliamo sicuramente una visita.
Box informazioni:
Pixar. 30 anni di animazione
Dal 9 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019
Palazzo delle Esposizioni,
via Nazionale 194 – Roma