Roma – al Museo di Palazzo Braschi fino al 22 settembre 2019 è possibile ammirare più di 300 fotografie che raccontano per immagini la storia e lo sviluppo della città.
L’intento è sicuramente documentaristico e didascalico: troupe di fotografi passano in rassegna i più importanti monumenti e rovine dell’antichità, per la gioia di committenti internazionali che possono godersi comodamente da casa i segni dell’antica gloria di Roma. In questo primo periodo le caratteristiche della città influenzano profondamente la scelta dei soggetti delle foto; la Basilica di San Pietro e la sua piazza, fotografata da tutte le angolazioni, rappresenta il ruolo simbolo di Roma come cuore della cristianità.
Parecchie foto producono un effetto straniante e destano curiosità soprattutto nel cittadino romano che le osserva, perché descrivono una Roma inedita, a metà tra città e campagna: molte zone, al giorno d’oggi fortemente urbanizzate e spesso molto centrali, erano occupate per lo più da campi e attraversate da contadini e carri.
Il racconto per immagini si snoda per 9 sezioni dedicate alle diverse tematiche, declinazioni e tecniche, di questo affascinante processo.
Si parte con Sperimentare con la luce: nascita e progressi della fotografia in cui si alternano il dagherrotipo, la carta salata e l’albumina, esplorati dai primi fotografi, Giacomo Caneva, Frédéric Flachéron, Eugène Constant, Alfred-Nicolas Normand, James Anderson, Robert MacPherson, veri pionieri che si spostavano tra città e campagna con ingombranti attrezzature, spesso accompagnati da pittori, ponendosi in piena continuità con l’arte del proprio tempo.
Documentare l’Antico: percorsi tra le rovine, racconta come la nuova tecnica sia stata presto utilizzata anche nell’indagine archeologica, incentrata fin dagli esordi sulle vestigia classiche e sui principali monumenti della città.
In una selezione concentrata sul valore quasi puramente simbolico del luogo di culto per eccellenza della cristianità, le immagini proposte nella sezione Centro della cristianità lasciano emergere la Basilica di San Pietro in alcune caratteristiche sue peculiari: da un lato nell’aspetto più solenne e ufficiale, dall’altro nella sua anima quasi “familiare”, che si rivela negli scorci più nascosti di vita quotidiana all’interno delle mura vaticane.
Quarta tappa della visita la sezione Vie d’acqua: la presenza del fiume e le fontane monumentali con diverse immagini che rappresentano il condizionamento operato nei secoli dalla presenza dell’acqua, del Tevere in particolare, ma anche degli acquedotti e delle fontane.
A seguire, Un eterno giardino: Roma tra città e campagna documenta il patrimonio naturalistico ancora straordinario di Roma, nell’opulenza di giardini e parchi.
Il percorso espositivo prosegue con la sezione dal titolo La nuova capitale: dai piani regolatori di fine Ottocento alla città moderna, dedicata alle trasformazioni urbanistiche che nei secoli mutarono il volto dell’Urbe, per adeguarla dapprima al ruolo di nuova capitale d’Italia, poi di ideale palcoscenico del regime fascista, o per renderla infine la città moderna che tutti conosciamo.
Largo spazio è riservato anche alla quotidianità della vita romana: nella settima sezione, Occasioni di vita sociale, la fotografia si fa tramite di una modalità specifica di comunicazione della storia sociale che, fino ai giorni nostri, restituisce l’immagine della città in tutta la sua vivacità.
Attraverso lo specchio: negativi su lastra di vetro propone, in una suggestiva presentazione, una serie di lastre ottocentesche in vetro retro-illuminate.
Il percorso si chiude nelle sale al pianterreno con la sezione Ritratti dedicata alla fotografia di figura, con ritratti di personaggi famosi, modelli in posa e interni di studi d’artista ottocenteschi, ma anche con tableaux vivants, i “quadri viventi” di grande fortuna tra fine
Ottocento e primo Novecento, che sottolineano ulteriormente il rapporto di stretta complementarietà affermatosi anche a Roma tra fotografia e pittura.
L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e curata da Flavia Pesci e Simonetta Tozzi.
Box informazioni:
Museo di Roma a Palazzo Braschi, Piazza San Pantaleo, 10; fino al 22 settembre, dal martedì alla domenica ore 10.00-19.00.