Sarà inaugurata il prossimo 9 marzo alle ore 18.30, all’interno delle preziose sale di Villa Massimo, presso l’Accademia Tedesca di Roma, la mostra “Jänner” di David Czupryn, insieme a Katharina Beilstein.
Come apprendiamo dai curatori e organizzatori dell’Accademia Tedesca, in mostra saranno esposte le ultime opere di David Czupryn, ricordiamolo: attuale vincitore del Premio Roma Villa Massimo, prodotte durante la sua permanenza a Roma insieme alle opere scultoree di Katharina Beilstein, che esplorano le possibilità estetiche del design interdisciplinare. I suoi gioielli combinano le questioni della scultura con l’idea di funzionalità e pretendono di essere indossabili ma simili a oggetti. Nei suoi dipinti David Czupryn crea mondi fantastici, abitati da ibridi umanoidi e costruiti con materiali che si possono trovare all’incrocio tra natura, polimeri artificiali e immaginazione.
Per comprendere meglio il lavoro ed il percorso artistico di David Czupryn, ci affidiamo ad un testo a firma di Ludovica Colacino diffuso dalla stessa istituzione:
“I dipinti di David Czupryn di grande formato sono in netto contrasto con le stampe più piccole, anche se le opere si equivalgono per densità compositiva e riferimenti storici. I dipinti di Czupryn sono famosi per la loro incredibile ricchezza di colore e per le sorprendenti composizioni. Ma solo a uno sguardo più attento si capisce come l’artista ricorra a un’ampia varietà di fonti pittoriche – riferimenti alla storia dell’arte figurano accanto a temi della cultura pop, della politica e della natura, e il passaggio dall’astratto alle composizioni complesse e figurativo-rappresentative è fluido. […] L’artista stesso parla di “politica materiale”, volendo far così riferimento a quanto siano importanti i materiali nella vita politica. Forse non è una coincidenza che le opere di Czupryn abbiano spesso un carattere digitale. La digitalizzazione ha un grande impatto sulla mutua relazione tra soggetto e materiale. Quali siano le conseguenze di tutto ciò, è oggetto di studio e anche noi siamo invitati a rifletterci sopra. Con particolare sensibilità le opere di David Czupryn interrogano lo spettatore su come siamo influenzati da ciò che ci circonda e come noi stessi influenziamo il nostro ambiente. Inoltre fanno luce sulle conseguenze della digitalizzazione sulla nostra percezione”
Ricordiamo, infine, che la mostra resterà visitabile fino al primo di aprile e sarà accompagnata da un testo critico di Christian Oxenius.
David Czupryn è nato a Duisburg, in Germania, nel 1983. Attualmente vive e lavora a Düsseldorf. Czupryn si è laureato alla Kunstakademie di Düsseldorf nel 2015 (2007 – 2015) dove ha ottenuto un BFA sotto Georg Herold (2011), un Meisterbrief sotto Lucy McKenzie (2011-2013) e un MFA sotto Tomma Abts (2015). Il lavoro di David Czupryn è informato da un’esplorazione dell’inquietante e dello scontro tra materiali naturali e artificiali. Nella sua pratica, la pittura, attraverso le tecniche del trompe l’oeil, diventa un modo per spingere i confini della rappresentazione e della percezione umana.
Katharina Beilstein è nata a Bergisch Gladbach in Germania nel 1986. Le opere scultoree di Katharina Beilsten esplorano le possibilità estetiche del designi interdisciplinare. Il suo master in scultura presso la Kunstaakademie di Düsseldorf, la sua esperienza nel mestiere e il suo interesse per il design e la moda costituiscono la base per la sua combinazione di diversi concetti culturali. Katharina Beilstein fonde questioni fondamentali della scultura con l’idea di funzionalità definendo così la propria espressione creativa senza essere limitata da attribuzioni categoriche o convenzioni progettuali. I disegni di Katherina Beilstein sono caratterizzati dal loro senso unico della forma. La qualità artigianale e la composizione sensibile del materiale e del colore creano un’impressione visiva che va ben oltre le caratteristiche puramente funzionali di un oggetto.