Roma omaggia il suo re, riapre la mostra centenaria su Alberto Sordi.

Nel meraviglioso e lussureggiante verde di Caracalla, nella sua villa in Piazzale Numa Pompilio, ha finalmente riaperto al pubblico, dopo la pausa forzata dalla pandemia, dal 4 maggio 2021, la mostra evento per il Centenario della Nascita di Alberto Sordi. Maria Cristina Bettini, autrice di successo e curatrice del catalogo della mostra la racconta come un’esposizione senza eguali dove i visitatori tra documenti, curiosità, fotografie, abiti ed oggetti ripercorreranno la lunga carriera dell’artista romano e scopriranno un Sordi privato ed inedito. Tempo, denaro e passione, questa villa, ci racconta la curatrice dell’evento, è stata per lui importante quanto il suo lavoro, acquistata battendo sul tempo Vittorio De Sica, il suo scrigno segreto il “buen retiro dove rifugiarsi. Aprire oggi al pubblico ha quindi un valore immenso. L’amore viscerale per la Capitale si percepisce ovunque: ”Ho girato tutto il mondo, ma non ho mai visto un posto più bello di Roma, un grande museo da attraversare in punta di piedi”. Il percorso si articola fra i vari ambienti, così come sono stati lasciati da Albertone, un’immersione totale nel personaggio e nell’ uomo. Si comincia con il teatro, una vera chicca, fatta costruire da Sordi, il cuore pulsante della casa, il luogo in cui convergono l’amore dell’attore per il bello il gusto del convivio, l’omaggio alle sue origini. Si arriva poi al salotto, lo studio, dove leggeva e valutava i copioni, la camera da letto, la curiosa barberia. Il percorso continua poi in due strutture allestite per ripercorrere la carriera di Alberto dagli esordi fino al successo, attraverso audio, copioni, filmati e premi. Il Sordi segreto poi è tutto da scoprire, a dispetto della sua fama di avaro, emerge, come ci racconta la Dott.ssa Bettini, un uomo molto generoso e nobile un collezionista d’arte, fortemente cattolico, amante degli animali, paladino della terza età. Poco conosciuta è anche la sua passione per la bicicletta, da lui considerata un vero antidoto contro l’odiato traffico romano. Un capitolo che non poteva mancare in questa mostra, è quello dedicato alle donne e agli amori dello scapolo più conteso del cinema. Molte le passioni ed i flirt attribuitigli, pochi, anzi rarissimi gli amori. Celebre la sua frase nel corso di un’intervista, sulla questione del matrimonio: ”Non mi sposo, perché non mi piace avere della gente estranea in casa”, che ha fatto parecchio scalpore. La mostra è promossa da Fondazione Museo Alberto Sordi, con Roma Capitale e Regione Lazio, a cura di Alessandro Nicosia, Gloria Satta, Vincenzo Mollica, Gina Ingrassia curatrice del catalogo della mostra è Maria Cristina Bettini nota al pubblico per successi editoriali come: “I Sabini popolo d’Italia, dalla storia al mito”. L’obiettivo, come dichiara lei stessa, è quello di celebrare l’uomo e l’artista. In questa villa piena di ricordi, ha vissuto un attore straordinario, che ha raccontato l’Italia come nessuno, un gigante della propria arte, ripagato dall’affetto incondizionato del suo pubblico.

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