Ogni città ha le sue sacche di resistenza. Quei luoghi in cui si coltiva ancora il gusto per la vita autentica, le relazioni genuine, gli atti di gentilezza puri. E quando questi luoghi chiudono, scompaiono, si perde qualcosa di inestimabile. E questo è il caso di Polvere di Tempo, bottega e laboratorio artigianale del centro di Roma, a Trastevere. Il proprietario, Adrian Rodriguez Cozzani, ha deciso che chiuderà il prossimo febbraio. E con questa chiusura, Roma perde un pezzo di poesia.
“La poesia è fondamentale. Non si può essere creativi se non si vive una vita poetica”. Sono queste le parole di Adrian. Ma di quale poesia parla? “Non parlo tanto della poesia che si trova nei libri, io non sono un grande lettore di poesia. Ma sì, ci tengo che la mia vita sia piena di momenti poetici”. E cosa sono i momenti poetici? “In questo negozio, per esempio, un momento poetico è quando parlo con un cliente e scopro che abbiamo qualcosa in comune, quando un cliente mi invita ad un concerto di un parente, così spontaneamente. Quando compio o vedo compiere un gesto gentile per strada”. È la poesia del quotidiano quella di cui parla Adrian, quella che ha coltivato nel suo negozio per oltre 30 anni.
Architetto argentino, è arrivato qui a Roma perché i suoi nonni erano italiani. Ha deciso di dedicarsi all’artigianato perché non voleva più fare un lavoro puramente intellettuale: “Avevo bisogno di usare le mani”. Si è appassionato ad oggetti complessi e affascinanti come gli orologi solari e le clessidre. Ha iniziato a studiarli e poi a realizzarli nel suo piccolo laboratorio, che, solo col tempo, si è trasformato in una vera e propria bottega. “È stato tutto spontaneo: non ho mai pensato in termini di Marketing. Se il lavoro andava bene doveva essere il risultato della mia vita, della mia felicità”. E forse è proprio per questo che dentro Polvere di Tempo si respira un’aria speciale, che sa di fascino e vita vissuta.
Oggi, oltre ad orologi solari e clessidre, si trova una varietà di oggetti legati allo spazio e al tempo: mappamondi, bussole, cannocchiali… Tutti oggetti accomunati da una caratteristica: in un mondo che va sempre di fretta e in cui compriamo e sostituiamo continuamente, questi oggetti resistono al tempo. Proprio su quest’ultimo, in particolare, Adrian si è interrogato. “Le persone non si accorgono che in questa corsa contro il tempo perdono tutto”. La sua bottega è rimasta uno di quei luoghi in cui si vive una vita reale, a misura d’uomo, fuori dalla frenesia che viviamo oggi, anche e soprattutto nella vita virtuale. In questo negozio contano le relazioni: “Non c’è un cliente che entri qui dentro senza che io gli chieda da dove viene, cosa fa nella vita. Imparo tantissimo dalle persone. Mi mancherà tutto questo quando chiuderò”.
E sono due i motivi principali che hanno spinto Adrian a chiudere. Il primo è la scarsa tutela del lavoro artigianale da parte dello Stato. Il secondo è la volontà di dedicarsi alla famiglia e ai progetti personali, come i viaggi e la beneficenza. Continuerà comunque a vendere sul sito www.polvereditempo.it. Ma non sarà lo stesso. La chiusura di Polvere di Tempo è infatti una ferita per la città, che non perde solo una bottega di grande valore artistico e artigianale. Ma anche uno di quei baluardi in cui si coltivano ancora con amore le relazioni, le emozioni, la vita.
Non ci resta che ringraziare Adrian, con la volontà di perpetuare e ridonare a nostra volta tutta la poesia che ha condiviso con noi in questi anni.