Quest’anno l’8 febbraio è dedicato al safer internet day (SID), la giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituito 19 anni fa dalla Commissione Europea per celebrare l’utilizzo sicuro di Internet, accompagnata dal consueto slogan “Together for a better Internet”.
L’obiettivo di questa iniziativa è stimolare la riflessione sull’uso consapevole degli strumenti tecnologici e sul ruolo attivo che ogni cittadino “digitale” può e deve avere nell’utilizzarli in modo sicuro ed evitare disastri sistemici della cybercriminalità.
Ogni anno, il secondo giorno della seconda settimana del secondo mese dell’anno (2.2.2), le nazioni aderenti all’iniziativa organizzano convegni e campagne di sensibilizzazione incentrati su temi legati al cyberbullismo, alla pedofilia on-line, alla protezione dei dati personali e alle relative ripercussioni psicologiche e sociali sui più giovani.
La ricerca di Generazioni Connesse, realizzata da Skuola.net, La Sapienza di Roma e l’Università degli Studi di Firenze il 55% di un campione di 2.472 studenti di scuole secondarie di primo e secondo grado, dichiara di aver ricevuto indicazioni e informazioni utili per difendersi dai pericoli della Rete. Un dato quasi doppio rispetto allo scorso anno quando solo il 29% affermava ciò ed era confidente in materia. Dato confortante, ma non decisivo, visto gli esiti devastanti di tante, troppe azioni di hackeraggio, truffe, furti di identità, pedpornografia on line, costantemente attuate.
Il presidio personale dell’utente è sempre più centrale nella cybersecurity. Un utilizzo consapevole degli strumenti digitali da parte nostra e di chi ne condivide l’utilizzo con noi è essenziale. I nostri device sono oramai degli strumenti multifunzione su cui approdano informazioni eterogenee, da applicazioni e piattaforme più diverse, e con lo sviluppo della tecnologia sono destinate a moltiplicarsi. Questo permette una permeabilità e pervasività da parte di attacchi malevoli, volti a captare i nostri dati per gli scopi più diversi.
L’emergenza pandemica ha poi accelerato la diffusione degli strumenti tecnologici e ampliato la platea di utenti connessi. Funzioni poco note e poco utilizzate dal grande pubblico, sono oggi diventate consuetudine. Se pensiamo soltanto agli effetti del lavoro agile o della didattica a distanza sulle nostre vite, possiamo delineare una netta demarcazione tra il pre e il post pandemia.
Naturalmente anche l’e-commerce si è nutrito dell’emergenza ed ha arricchito offerta e possibilità e ampliato l’utilizzo dei sistemi di pagamento online. Essere a conoscenza dei rischi informatici ci rende più consapevoli dei rischi e rinforzati nei comportamenti da adottare e modalità di interazione con i device.
Tutelare le informazioni private e personali, schermare codici di accesso, adottare password sicure, nonché saper identificare truffe digitali, phishing e vishing, aiutano a prevenire le minacce cyber.