Il set del Gattopardo, la mostra sul film di Visconti.

Palermo – inaugurata giovedì 8 novembre 2018 (e aperta al pubblico fino al 7 dicembre 2018) presso la Biblioteca centrale della Regione siciliana della città è attiva la mostra “Il set del Gattopardo in 300 immagini”.

La mostra racconta i novanta giorni di lavoro per la realizzazione del film capolavoro di Luchino Visconti nella cittadina di Ciminna, trasformata nella Donnafugata di metà Ottocento.

La rassegna fotografica segue un itinerario ben preciso, iniziando proprio dai primi sopralluoghi del patron della Titanus Golfredo Lombardo, il direttore della fotografia Giuseppe Rotunno e Gioacchino Tomasi Lanza, per la costruzione del set dell’immaginaria Donnafugata, come il palazzo del principe, la balconata della piazza, il palazzo municipale, la casa Sedara, la pavimentazione con ciottoli della piazza, e i primi arrivi a Ciminna di alcuni attori (Paolo Stoppa, Rina Morelli e Claudia Cardinale).

Inoltre, la mostra mette in evidenza l’ingresso in paese della famiglia Salina, il corteo, il canto del Te Deum all’intero della matrice dedicata a Santa Maria Maddalena.

Nella seconda parte la mostra espone una serie di foto che riguardano la vita del Principe e del popolo di Donnafugata attraverso le immagini del canto della Bella Gigogin, il corteo, il plebiscito, l’arrivo e la partenza del Conte Chevalley e alcune scene riguardanti la figlia del sindaco,

Inoltre questa esposizione davvero unica riserva al visitatore una sezione di backstage, con i fuori scena del film dove si scorge il regista Luchino Visconti “spiegare” a Burt Lancaster come aggredire Ciccio Tumeo, lo stesso Visconti che spruzza sul viso di Rina Morelli, nelle vesti della Principessa Maria Stella Salina, moglie di don Fabrizio, del borotalco per far apparire ancora più “realistico” il lungo viaggio in carrozza della Famiglia per raggiungere Donnafugata o la famiglia Salina nella chiesa madre di fronte una miriade di riflettori e operatori. Inoltre una serie di foto di scena delle riprese che mostravano soprattutto il frenetico impegno di Sedara a favore dell’annessione, ma che successivamente furono tagliate dal regista.

Altre foto riguardano il grande lavoro che si svolgeva dietro le cineprese e la quantità di persone che partecipavano a vario titolo come comparse, truccatrici, fotografi, elettricisti, ecc.

Tutti momenti di una grande avventura di cui non vi sarà mai traccia sul grande schermo.

Il film, uscito nel 1963, rappresentò uno dei più grandi trionfi del cinema italiano, impareggiabile nell’offrire uno spaccato della Sicilia dell’epoca, racconta un mondo scomparso, fotografato in uno dei momenti epocali di trapasso da un regime ad un altro.

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