Settimana Internazionale delle Persone Sorde

A settembre è dedicata la Settimana Internazionale delle Persone Sorde, un modo per dare attenzione al variegato mondo della sordità.

Tra le varie disabilità, le difficoltà che colpiscono l’udito sono le meno “percepite” dai normodotati, perché, apparentemente, il/la nostro vicino/a è in tutto e per tutto simile, ma non rispettare i canali di comunicazione necessari, crea una barriera invisibile e ingiustificata. Nella nutrita comunità dei sordi esiste una distinzione ulteriore tra oralisti e segnanti. Non offrire strumenti diversi e specifici è disfunzionale, oltre che irrispettoso.

Gli oralisti sono persone sorde, o con ridotta capacità uditive, che non hanno studiato la lingua dei segni e, quindi, si servono del labiale o del trascritto per seguire il parlato.

Esistono strumenti tecnologici che trasformano il suono in scritto, così come esistono percorsi didattici o informativi che utilizzano il sottotitolo come mezzo di comunicazione.

Questo metodo non è però risolutivo per tutta la comunità. Leggere è ben diverso da ascoltare, richiede maggiore tempo, attenzione e focalizzazione che impedisce di poter cogliere il restante 93% della comunicazione, non verbale e paraverbale, di cui si compongono le relazioni umane.

Leggere il labiale, interpretare la postura, seguire le didascalie sono i modi più immediati con cui i normodotati pensano di entrare in contatto con chi ha problemi di udito, imparare la lingua dei segni è invece un affascinante viaggio in un nuovo idioma che del gesto fa significato, una lingua fatta di parole senza suono. L’evoluzione della lingua oggi sottolinea l’esistenza di una forte continuità tra azioni, gesti, parole e segni ove, non solo le mani, ma l’intero corpo è parte fondamentale della conversazione, in un flusso comunicativo fatto di espressioni, sguardi, movimenti. Siamo lontani dalle scuole “speciali” in cui venivano confinati i disabili, sin da bambini. Lo studio della LIS si sta diffondendo sia per esigenze familiari, professionali, ma anche per una maggiore attenzione verso le diverse espressioni e abilità.

Sono sempre più numerose le manifestazioni artistiche che fanno del silenzio un suono ricco di sentimenti, emozioni, ricordi e simboli deposti nella memoria collettiva, liberati dal fluire di movimenti, in cui il suono è ridondante e cacofonico.

In questo senso, ben vengano iniziative come questa in cui, almeno per una settimana, dibattiti, eventi, manifestazioni ricordano questa importante realtà.

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