16 ottobre 2020, o meglio secondo giorno del festival del cinema di Roma, secondo giorno di una stupenda quindicesima edizione.
Anche quest’ anno gli artisti sono veramente eccezionali e tra le varie pellicole proposte c’ è davvero l’ imbarazzo della scelta.
Stray di Elizabeth Lo è una pellicola di 72 minuti , un’ idea davvero originale , l’ argomento su cui il film si basa è la lotta in cui si è battuta la popolazione turca contro il randagismo.
I cani randagi in Turchia devono essere lasciati liberi, nessuno può catturarli e vien inserito loro un microchip per controllare che stiano bene.
Il lungometraggio si apre con frasi di Filosofi che sono poi ricollegate nel film all’ affetto dei cani , veri protagonisti della pellicola, la telecamera nel film è sempre bassa come se lo spettatore fosse un altro cane che cammina con il branco , questi animali tengono il punto di vista per quasi tutto il tempo in modo straordinariamente naturale, i C:\Users\Elisa\Documents\Stray.docxdialoghi sono pochi è quasi tutto accompagnato da un crescendo di musica.
Pochi umani sono presenti, la seconda storia che vediamo nel film ,e che si intreccia con quella dei cani è quella dei bambini Siriani che ancora non diventano a tutti gli effetti cittadini turchi e vivono la loro vita sbandata e nella povertà con i loro amici a 4 zampe che non li giudicano mai , anzi sono loro complici ed è solo con loro che riescono ad esprimere dolcezza ed umanità.
i colori sono freddi e sovvengono spesso paesaggi periferici e poveri , solamente nel finale vedremo degli spazi verdi ed aperti a simboleggiare la libertà conquistata, una delle poche lotte in cui l’ uomo ha deciso di mettersi in gioco per terzi senza nessun tornaconto personale ma per puro amore della libertà.
Sicuramente un film consigliato, che parla dei cani da un nuovo punto di vista non la solita storia strappalacrime a cui siamo abituati ma una storia di lotta, giustizia e sensibilizzazione contornata da un elevatissimo registro artistico.