Teresa Marasca è marchigiana, ma da anni sognava di esporre a Matera, città al centro del fermento culturale internazionale da tempo, consacrata dalla nomina a Capitale Europea della Cultura 2019. Nel corso dell’estate che ci sta scivolando via ha coronato il suo desiderio grazie ad Antonella Ventura, curatrice dello spazio “Arte delle Marche” presso la Chiesa Rupestre di Sant’Antonio Abate del capoluogo lucano.
Durante un sopralluogo effettuato nella città ne rimane stregata dall’immortale fascino, dai Sassi, dalle grotte, dall’energia della terra che – fuoriuscendo dalle cavità – risale verso la superficie e si palesa a chi abbia la giusta sensibilità per assorbirla. Terra cava, calda e accogliente, come una donna. Così nasce l’opera “Il cuore della madre”, che Marasca espone a Matera: «Per me quasi una tappa obbligata del mio percorso artistico, che da diversi anni si incentra sull’iconografia del cuore legato alla figura femminile, alla donna in generale e alla madre in particolare, perché spetta tuttora alla figura materna il ruolo di organo pulsante della vita, di donare calore con le proprie cure e attenzioni agli altri essere umani».
«“Il cuore della madre” è al centro della Terra, al centro del pensiero creativo, al centro di ogni anelito di vita, è li che si trova la Madre – scrive la Ventura dell’opera realizzata da Teresa Marasca – Non è solo un concetto o la parte vibrante dell’essenza della chimica, è la parte perfetta di un processo di metafisica: “è la vita”, sempre gravida, accogliente, evoluta, che produce e induce a ricrearsi. L’uomo deve alla madre tutto, il suo primo nutrimento, il suo primo vagito, il suo primo passo sul suolo, il suo accrescimento e il suo volo, la madre è in lui e lui nella madre, solo il cuore li dividerà, il cuore della madre sarà sempre più grande di quello di un uomo. Questo inciso poetico e originale in realtà è solo un lembo, come pelle, come un velo che si apre per mostrare la sensibile, precaria, impalpabile opera di un’artista, madre che canta la vita in un lirismo pittorico».
Con la Marasca il simbolo del femminino sacro, centrale nei culti delle origini e demonizzato col passare dei secoli, relegato a fautore di peccato e mortificato con parole e gesti, ritrova la sua “divinità”.
Teresa Marasca nasce a Montefano, classe ’55, Si occupa di ricerca artistica nel campo della Pittura e delle Istallazioni fin dagli anni ’80. Partecipa alla Biennale di Venezia Aperto’82, anno in cui inizia la sua carriera, tuttora attiva, di docente di Anatomia Artistica, e successivamente di Disegno, Morfologia e Iconografia – presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, di cui è anche la Coordinatrice Erasmus dal 2001.
Nel corso degli anni è invitata ad importanti manifestazioni artistiche tra le quali spiccano, tra le altre, quelle al Palazzo Ducale di Pesaro, al Centro Arti Visive – Palazzo dei Diamanti di Ferrara; nel 1992 partecipa alla mostra: “Il tempo della vita” (il cavallo di Troia), Museo di Storia Cinese (Piazza Tien An Men), Pechino.
Dello stesso anno è l’installazione nella piazzetta del “Sabato del Villaggio” di Recanati “Dall’architettura alla poetica dei luoghi”, prospettiva quadrata della luna del cielo, Recanati. Nel ’96 arriva “Gli Angeli sopra Roma”, prima edizione, verso il Giubileo con “La Maledizione delle Ali” (O Art. Gallery Internet – Roma). Sempre a Roma, nel 2001, per la Hall della Casa di Cura “Life Hospital” di Roma Eur realizza 5 grandi pannelli raffiguranti il ciclo della vita, “LIFE”.
A dicembre del 2003 cura”Memoria e ou-topos”, mostra monografica presso l’ Università di Ancona, Palazzo del Rettorato. Nel 2005 dona una pala raffigurante la Madonna secondo la lettura dell’Apocalisse del 15 Agosto, per il Presbiterio dell’Abbazia di Rambona. Nel 2007 è chiamata a realizzare, con un gruppo di suoi studenti il progetto per la decorazione della piscina del centro benessere a Borgo Lanciano Castelraimondo (MC) e l’anno dopo partecipa alla prima edizione di “La terra ha bisogno degli uomini. Artisti delle Accademie di Belle Arti d’Italia”, presso la Reggia di Caserta. Sempre del 2008 è la partecipazione a “Sacralità dell’acqua e mitologia del possesso” tenutasi presso l’University of Fine Arts di Salford (UK) e di Cluj-Napoca (RO).
Nel 2010 al Palazzo Buonaccorsi di Macerata partecipa all’esposizione “In Opera” dedicato a Padre Matteo Ricci. Nel 2012 arriva la sua prima personale: “La Donna, l’Amore, la Madre” presso la Pinacoteca Monte San Martino (MC). Tra il 2013 e il 2018 la sua attività si intensifica ulteriormente, portando Marasca in giro per l’Italia e per il mondo. Tra le varie esposizioni e partecipazioni ricordiamo: “Il cuore di Teresa” (Giulianello Fotografi Associati, Latina, 2013); “Cuori in valigia” (Galleria Casa Matei, Cluj-Napoca – Romania, 2016); “Arte nell’Orto” (Rassegna d’Arte Contemporanea, XI edizione – Velletri – Roma) e “Cuori Sacri” (Sala San Filippo – Centro Studi Biblici A.Vannucci – Montefano) per il 2017; “4 Four” (Museo Virta – Imatra- Finlandia), “Women” (Galleria GABA – Macerata), “Adriatic Sea” (Galleria GABA Yung – Macerata e Galleria 42 – Cetinje – Montenegro), Premio Marche 2018 – Biennale d’Arte Contemporanea (Fortezza Malatestiana, Ascoli Piceno) nel 2018.