Se pensate che il mondo dei supereroi faccia riferimento unicamente agli universi della Marvel e della DC, vi sbagliate di grosso. The Boys, la serie televisiva statunitense creata da Eric Kripke, distribuita da Amazon e basata sull’omonimo fumetto creato da Garth Ennis e Darick Robertson, ne è un chiaro esempio. Emessa per la prima volta nel 2019, The Boys ha raggiunto un totale di tre stagioni nell’ultimo mese. E vale la pena recuperarle.
Supereroi per il mercato globale, super-umani sotto tutti gli altri punti di vista: in una proporzionalità diretta, all’aumentare dei poteri di un individuo, ne aumentano allo stesso modo anche le debolezze, le paure e i difetti. “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità” non sembra un appello valido per la squadra dei “Sette”, i maggiori protagonisti e antagonisti di The Boys. A smascherare l’enorme ammontare di errori e contraddizioni dei supereroi americani, c’è un gruppo di 5 persone che non ha da perdere più nulla di quanto gli eroi non gli abbiano già sottratto.
I due poli d’attrazione degli eventi e delle dinamiche che formano la trama dell’intera serie sono il super-supereroe Patriota e il ricercato Billy Butcher: totalmente diversi nei loro scopi, nei loro valori, nei loro sentimenti e necessità, eppure più simili di quanto essi stessi non ammetteranno mai. Legati a una stessa donna, Butcher ride in faccia alla morte ogni giorno della sua vita, pensando di non ritrovare mai più l’unica cosa che di più caro avesse al mondo. Patriota crede fermamente che la morte non arriverà mai a trattenerlo per il mantello, e forse questa grande consapevolezza è il fondo raschiato di un cuore che, nonostante non abbia mai conosciuto veri sentimenti, cerca faticosamente di scimmiottarli e di recuperare ciò che la vita da supereroe non gli ha mai concesso.
Il tasso di volgarità, oscenità, atti impuri e scene splatter contenuto nella serie ha una percentuale molto elevata, ma vale la pena strizzare un occhio pur di non perdersi il contenuto di The Boys.