Si scaldano i motori per il Todi Festival 2019, uno degli appuntamenti culturali più importanti e sentiti non solo in Umbria, ma in tutta Italia. Ideato e fondato da Silvano Spada nel 1987, è giunto alla sua XXXIV edizione, che si terrà dal 24 Agosto all’1 Settembre e può annoverarsi tra le kermesse di teatro, danza, musica, arti visive e letteratura più apprezzate e attese dello Stivale.
Questo anche grazie ad una classe politica e dirigenziale che, negli anni e indipendentemente dalla fazione politica di appartenenza, ha raccolto le energie della città, valorizzato il patrimonio storico-artistico di base e spalancato le porte ad influenze innovative e circolazione di idee, dimostrando che è con lavoro e pazienza che si vedono i risultati.
Oggi Todi è, infatti, una città tra le più vivibili d’Italia e più attenta alle esigenze dei suoi abitanti più giovani, un piccolo gioiello da apprezzare quotidianamente e da visitare in veste turistica appena se ne abbia l’occasione. Si rimarrà incantati dall’atmosfera medievale e dal borgo arroccato sulla collina, dal complesso del Palazzo Comunale, dal duecentesco Palazzo del Capitano e dal Palazzo dei Priori, completato nel XIV secolo. Immancabile una tappa alla Chiesa di san Fortunato, dov’è conservata la tomba del poeta Jacopone, o una visita al celebre Tempio della Consolazione, eseguito nel XVI secolo su disegno di Bramante.
«Todi e la cultura, l’arte, lo spettacolo, sono un binomio inscindibile da tempo. Qui c’è, infatti, il Teatro Stabile, a gestione comunale, che non manca mai di offrire una variegata programmazione, grazie anche all’impegno di Leonardo Galletti, e che vanta quasi due secoli di storia – ci racconta il sindaco, Antonino Ruggiano – Fu istituito con delibera comunale nel 1868, e partecipò alla sua costruzione il famoso architetto aretino Carlo Gatteschi».
La fascia tricolore todina è al suo secondo mandato, iniziato nel 2017, mentre la sua prima elezione risale al 2007: «In questi anni Todi è cambiata molto, è cresciuta. C’è stato uno sviluppo notevole a cavallo degli anni del governo Prodi ma non sono mancate le pecche nella strategia. Il nostro compito oggi è proseguire il lavoro avviato per una città ancora più efficiente e attenta alle necessità di tutti i suoi cittadini, senza eccezioni».
In particolare, gli sforzi del sindaco Ruggiano sono rivolti al mondo dell’infanzia, con provvedimenti come tariffe agevolate per gli asili, scuolabus scontati e Tari e Tasi ridotte per le famiglie con figli e, per uno come lui è fondamentale avvicinare i giovanissimi alla cultura: «Todi ha una tradizione scolastica antichissima, qui è stato fondato il primo istituto agrario d’Italia, il “Ciuffelli” nel 1864. È importante per noi todini avviare alla cultura e alle arti fin da piccoli, e questo impegno ci viene riconosciuto anche da chi viene a conoscenza del nostro impegno dall’esterno e sceglie Todi come destinazione o ispirazione. Per me, inoltre, non potrebbe essere altrimenti. Sono figlio di un preside e di una professoressa, sono cresciuto tra i libri (possiede una biblioteca di migliaia di volumi, ndr)».
A dimostrazione di ciò, è tornata a Todi anche Beverly Pepper, la scultrice e pittrice statunitense conosciuta in tutto il mondo per le sue opere monumentali e architettoniche, e per alcuni interventi di land art e di connective-art: «Le sue Todi Columns hanno girato il mondo, e quest’anno sono state rifabbricate per noi, dove sono nate nel 1979, e le installeremo in un parco che verrà inaugurato subito dopo l’estate. Il primo parco monotematico di scultura contemporanea in Umbria nonché il primo parco di Beverly Pepper al mondo».
Ma prima, ovviamente, c’è il Todi Festival: «Un simbolo, una manifestazione unica, una grande avventura. Il Todi Festival è un invito a vivere tutta la bellezza possibile attraverso ciò che rende l’uomo tale: l’espressione delle arti e della cultura».
Ne è convinto, non solo per il ruolo che ricopre, anche Claudio Ranchicchio, assessore alla Cultura: «È un onore avere questa delega nella Città di Todi, da sempre luogo di grandi progetti artistici e culturali. Cerco di portarla avanti in base alla mia idea di cultura, che è l’insieme di tutte le arti e di tutti i saperi, inteso come un sistema di opinioni, credenze, costumi e comportamenti che caratterizzano il mondo ed i singoli contesti particolari che ne fanno parte. La cultura, inoltre, è un veicolo e l’asse portante del turismo, della formazione e dell’istruzione. A Todi è cultura la musica di ogni genere, l’arte figurativa, l’architettura monumentale, la pittura, la scultura, l’arte contemporanea, la poesia, la prosa, la musica lirica, l’opera, la letteratura. È la città conosciuta in tutto il mondo per Il grande poeta Jacopone, uno dei padri della lingua italiana».
L’importanza del Todi Festival si fa sentire, sia per il Ranchicchio semplice cittadino che per il politico: «È la nostra manifestazione più longeva. Da sempre è un importantissimo contenitore di spettacoli ed eventi di primo piano ed unisce la tradizione culturale con l’innovazione teatrale. Dal Todi Festival sono partiti grandi protagonisti del mondo del teatro e della prosa di oggi, valorizzando le scelte e le idee dei direttori artistici che si sono succeduti. Negli anni hanno calcato il suo palcoscenico artisti del calibro di Pupella Maggio, Maria Rosaria Omaggio, Carla Fracci, Ornella Muti, Pino Massara, Franca Valeri, Renzo Arbore, tanto per citarne alcuni. Da cittadino per me Todi Festival rappresenta, sin da quando ero ragazzo, un appuntamento irrinunciabile che fa vivere e coinvolge tutta la Città per 10 giorni, sul finire dell’estate con serate piacevoli e con le vie di Todi frequentate da turisti e da tanti dei personaggi che hanno le loro residenze estive a Todi e nelle nostre bellissime campagne. Ho tanti bellissimi ricordi ma, forse, una delle serate che porto di più nel cuore fu lo spettacolo diretto ed interpretato da Giorgio Albertazzi che aprì l’Edizione 2009».