Torre Astura

Così Ferdinand Gregorovius, celebre scrittore tedesco, descriveva all’incirca verso la metà dell’ottocento, il territorio che si estendeva da Torre Astura in poi. “Deserto Pontino, popolato di briganti, butteri e gente che poco possedeva. Un deserto strano, fatto di acque putride, insetti infettivi, avvolto in una palude che per secoli ha dominato sulla terra e che ancora oggi a volte domina nella mente. Un deserto però fatto anche di sabbia, quella dorata della spiaggia di Torre Astura che di storia ne ha vista molta”. La spiaggia di Torre Astura è situata nel comune di Nettuno e si estende nell’unico tratto costiero non cementificato della zona. Si tratta di una magnifica spiaggia di soffice sabbia dorata, dal fascino selvaggio e incontaminato, caratterizzato da un litorale lungo oltre 11 Km, largo e vuoto, con dune sabbiose e fittissima macchia arborea alle spalle. Il paesaggio è per la maggior parte pianeggiante, con tratti di vegetazione bassa a erbe e cespugli di macchia mediterranea e tratti boschivi, caratterizzati da una vegetazione mista a caduche foglie nelle aree più interne. In prossimità del mare, crescono boschi sempre verdi di leccio e sughera, spesso sormontati dalle fitte chiome di secolari pinete impiantate dall’uomo in epoche passate. Ad aumentare il fascino di questo gioiello naturalistico, la presenza della fortezza medievale di Torre Astura, un castello su un isolotto che una lingua di spiaggia collega alla terra ferma, immersa in una bellissima pineta. Già Strabone ricorda un approdo costruito alla foce del fiume Astura, il più importante corso d’acqua tra la foce del Tevere e il Circeo. E’ probabile che qui si trovasse il porto dell’antica città di Satricum, che sorgeva più all’interno, lungo lo stesso fiume. Cicerone possedeva una villa in quest’area, dove dimorò a lungo tra il 45 e il 44 a. c. e non è pertanto completamente da escludere che i resti della villa che si trovano sul promontorio siano da identificare con la residenza del grande oratore. In età Imperiale la villa subì svariati rifacimenti e venne realizzato il porto artificiale, del quale ancora si vedono i due bracci che si distaccano dalla peschiera. Su questa venne edificato, in epoca medievale il castello. Fu qui che nel 1268 si consumò il tradimento dei Frangipane verso Corradino di Svevia che aveva loro chiesto rifugio dopo la battaglia di Tagiacozzo. Corradino fu vendicato: narra il Gregorovius che nel 1286 i Siciliani, dopo i loro Vespri, al comando del capitano della flotta Bernardo da Sarriano, giunsero davanti Torre Astura, la semidistrussero e pugnalarono il figlio dei Frangipane. Dopo di allora la torre passò in proprietà dei Caetani e degli Orsini fino ad arrivare, nel 1496 nelle mani della famiglia Colonna che ristrutturò e potenziò la piccola fortezza portandola alle dimensioni e alle forme attuali, con la torre pentagonale. Nel 1594 il castello di Torre Astura fu venduto alla Camera Apostolica che la integrò nel sistema delle torri laziali, rinforzandola con murature atte alla difesa della nuova arma: l’artiglieria. Nel settecento furono apportati adattamenti interni per adibirla ad abitazione. Dopo esser passata, nel 1831, in proprietà ai Borghese, fu ceduta allo Stato e nella seconda metà del secolo scorso fu acquistata dal comune di Nettuno. La fortezza interamente fondata sui resti della peschiera, con una torre di forma quadrata, doveva avere un ingresso sopraelevato accessibile per mezzo di una scala di legno. La tecnica muraria è quella del XIII secolo a tufelli rettangolari con poca malta e non sempre regolari. Le spesse pareti della torre, esposte al mare, fungevano da frangiflutto e non temevano i colpi delle armi da getto e l’altezza della torre permetteva di raggiungere gli assalitori giunti a ridosso delle mura. Nella seconda metà del secolo XV la torre venne ricostruita e modificata per favorire l’istallazione delle rampe in muratura; si aggiunsero due pareti nel lato nord che trasformarono la torre in un baluardo pentagonale che meglio rispondeva alle esigenze delle nuove tecniche difensive. L’aspetto attuale risale alla seconda metà del secolo XVI quando il castello era sotto l’egemonia dei Colonna. A partire dal XVIII secolo si ebbero una serie di modifiche, specialmente nella suddivisione degli ambienti interni che miravano a trasformarla da roccaforte in luogo di abitazione. Torre Astura non risulta visitabile al pubblico e comunque l’accesso alla spiaggia dal parcheggio, essendo zona demaniale, è aperto solo nei mesi di luglio e agosto. Una natura selvaggia rende Torre Astura un luogo magico,

capace di emozionare per la sua infinita bellezza; il lungo tragitto attraverso il bosco di conifere per giungere al mare permette di assaporare profumi ormai dimenticati.

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