Ippocrate diceva che camminare è la migliore medicina. La stessa cosa vale anche ai giorni nostri, rallentare i ritmi e concedersi una bella passeggiata fa bene a tante cose, ad iniziare dallo scaricare lo stress. Se la passeggiata di salute è su un palcoscenico teatrale cambia un pò aspetto, ma può diventare comunque un buon sistema per allontanare i pensieri del quotidiano.
“La promenade de santè” ideata dal drammaturgo europeo Nicolas Bedos è stata portata in scena all’Ambra Jovinelli. Il regista cinematografico Giuseppe Piccioni, che per la prima volta si affaccia al teatro di prosa, ha scelto questo testo che racconta di un incontro presso una casa di cura psichiatrica. I due sono i bravissimi Filippo Tini e Lucia Mascino, già complici nei “delitti del barlume”, che interpretano due malati psichiatrici, con varie forme maniaco ossessive, narcisista e malato di sesso lui e ninfomane lei. Patologie che nella storia, nel racconto deviano un po ‘ l’attenzione verso la vita fuori, ben diversa da quella che i due vivono dentro alla struttura. Storia che racconta di desideri, passioni, innamoramenti, sogni…L’amore che diventa una vera e propria malattia contagiosa, che nonostante gli effetti collaterali, compresa la possibile sofferenza, coinvolge e accompagna in un grande viaggio, qui vissuto con follia e a volte con sprazzi di razionalità.
Interessanti i giochi d’ombre, con effetti ottici particolari, pochi elementi d’arredo: due panchine e a volte un letto. Combinare più stili d’arte, unire ed integrare varie forme espressive per narrare una storia rendono tutto molto più avvincente. Cortometraggi girati sullo sfondo del palcoscenico, a tutto schermo lui e lei fuori da quel contesto in momenti vibranti insieme. Lo spettatore resta affascinato per la nuova veste che assume lo spettacolo, con più chiavi di lettura. Immaginazione, realtà, sogno?
Fino all’ultimo respiro, vivere la magia dell’amore comunque e sempre con passione e perchè no, anche con un pizzico di follia rende la vita più viva!