“Mamma, vorrei andare a spuntare i capelli, mi pare ci siano delle doppie punte”.
“Ma sì, i capelli cadono nel periodo delle castagne, meglio rinforzarli con una sforbiciata!”
Inizia così la conversazione neutra una mattina di ottobre.
È stato provato scientificamente che il periodo autunnale rappresenta anche per l’animale uomo/donna il momento della muta, con un accrescimento di caduta dei capelli del 30% c.ca che può essere aiutata da una sistemazione della chioma. Ma di questo lei non ne voleva sentire parlare.
I capelli rappresentano da sempre un elemento distintivo del nostro aspetto. Dalla identificazione della forza come fu per Sansone, alle acconciature tribali, agli attuali tagli e colorazioni i capelli assumono anche carattere distintivo ed identificativo.
Accomodata nel salone molto accogliente, stile swinging London, di una giovane e talentuosa hairstylist, Althea vinse i timori ed accarezzò l’idea di cambiare volto, osando qualche taglio asimmetrico che vedeva bene in mostra dalle foto sparse sulla parete. Ma poi, no, non se ne parlava: erano almeno 11 anni che li lasciava crescere e quel manto lungo, liscio, castano, fungeva quasi da copri spalla ed anche da corazza dove rifugiare rossori e timidezze.
La rossa parrucchiera arrivò armata di forbici e rasoi e subito si complimentò per quella capigliatura così folta e ben tenuta, sottolineando la pazienza necessaria per tenerla così in ordine. In effetti ogni lavaggio ed asciugatura portava via ore di maschere e tenuta…
“Hai mai pensato di donare i tuoi capelli?” la domanda rimbalzò improvvisa e prima che potesse comprender bene la portata, fu presentata ad Althea l’altra cliente che sedeva nel salone: una dottoressa del Bambin Gesù, cliente-amica che raccoglieva i tagli più radicali di generose donatrici per farne fare parrucche per bimbi in cura oncologica.
I capelli si possono perdere per diversi motivi: ormonali, stress, ma, soprattutto, per effetto della chemioterapia. Il progetto Wigs4Kids è di facile adesione: se avete capelli lunghi e desiderate un taglio drastico, basterà recarvi dal vostro parrucchiere, raccoglierli legati con una coda di cavallo (o ancor meglio con una treccia) e poi consegnarli al Bambin Gesù o spedirli all’associazione.
Un gesto semplice che potrà donare nuovamente il sorriso, o alleviare la pena, ad un bimbo in lotta per la vita.
Althea non ebbe dubbi e non fu neppure necessario un grande sforzo: la sforbiciata di 30cm. le lasciò un lungo carrè oltre le spalle e le conferì un’aria da parigina in vacanza…
Donare i capelli è semplicissimo, gli unici requisiti che servono sono che i capelli siano puliti e sani e che la ciocca da donare misuri minimo 25 centimetri. Non ci sono limiti di età, sesso o nazionalità, il vostro contributo aiuterà un bambino a sentirsi meno triste, riacquistando il sorriso, in attesa che anche i suoi capelli ricrescano spontaneamente.
P.S. Althea è la sorella di cui sono molto orgoglioso!