IL varietà protagonisti e non –
ETTORE PETROLINI
Petrolini è quella cosa
Che fa ridere la gente
Se gli piglia un accidente
non fa ridere più nessuno
Gli artisti che lasciano un segno di ogni epoca si riconoscono perché la loro persona porta qualcosa di nuovo sia nella società che nei luoghi dove diviene protagonista , dissacrando e mantenendo in mostra un proprio palcoscenico che presa coscienza del linguaggio dell’artista lo apprezza o lo disprezza ancora di più, ma in ogni caso lo consolida , cosi come la sua storia e la sua carriera ispirano e rendono piene e speranzose le nostre vite !
Sono affascinato dalle maschere del varietà e dal teatro in generale, con il 900 coi suoi caffe e saloni lascia nel mio immaginario una forma follemente gustosa che si riempie dei lazzi ,degli spettacoli ,del gusto e del costume e della proprietà di linguaggio del cabaret e dei suoi protagonisti ! per questo ,pur non conoscendoli cosi approfonditamente le maschere e le macchiette creati da questi protagonisti ,come Petrolini o anche Fregoli riempiono comunque la mia fantasia e curiosità immaginifica che spazia nel corollario dei tanti colori del varietà , e di tanto in tanto mi sarebbe piaciuto tornare in quell’epoca , visitare quei posti almeno una volta in buona compagnia per divertirmi e farmi due risate magari accanto a una bella signorina ! Sono tutti quegli immaginari che hanno dato vita alla “ Dolce vita “ o spettacoli anche televisivi come Carosello che mettono cosi tanta malinconia per un divertimento e un gusto che oggi sicuramente manca !
Nel 1890 La Famiglia Petrolini si trasferisce a Rione monti , il piu’ antico e popolare di Roma .Ettore frequenta le elementari alla scuola Vittorino da Feltre . Viene sbattuto e mandato a mettersi in riga per quasi un anno , nel riformatorio di Bosco Marengo ,presso Alessandria .Ma già da subito nell’istituto prende parte ad alcune recite .Il padre lo vorrebbe fabbro , ma la sua vocazione è il teatro e nel 1899 sostiene qualche particina in un repertorio melodrammatico , nella compagnia di Gennaro Manzo .Lavora come “ inserviente tuttofare” e ,quando capita ,come “ clown” , nel circo equestre dei fratelli Belley.
Incantato dal caffe chantant ,tra il 1901 e il 1903 si esibisce ,con il nome di Ettore Loris , in un suo repertorio di macchiette .Nel 1901 ,al teatro Campagnano , nei pressi di Roma ,recita per la prima volta il Bell ‘Arturo ,progenitore di Gastone .
Al Gambrinus conosce le sorelle canzonettiste Ines e Tita Colapietro , e con Ines forma il duo Loris-Petrolini , nel 1904 nasce il primo figlio Oreste . Da caffè concerto di terz’ordine passa , con il 1905 ,ai teatri di varietà : esempio Morosetti di Milano .Al termine di una recita al Giardino D’Italia di Genova , l’impresario Charles Seguin gli offre una scrittura per un tournee di quattro mesi in Argentina ,Uruguay e Brasile . Il 15 maggio si imbarca per l’America latina . Si esibisce nelle sue macchiette ,ma al pubblico non piace ,; su suggerimento di Ines cambia abito e repertorio e dopo ,è trionfo !
A Milano ,al teatro Morosetti , nel 1908 presenta , i salamini .
Nel 1909 ritorna in America Latina : All’Avana e a citta el Messico .Alle prime avvisaglie della rivoluzione contro Armando Diaz ,rientra in Italia . SI divide fra i teatri italiani e Parigi .E nel 1911 forma una sua compagnia di varietà e gira i maggiori teatri d’Italia ,amministratore della compagnia è il fratello Romeo . La capacità poliedrica e repertorio gli permettono di muoversi e di portare lavori sempre nuovi nei vari teatri , e questo porta già l’impronta di un attore con massa e consistenza .
A Salerno nel 1912 presenta l’Amleto .
Nel 1917 nasce Nerone . Le poche e incisive frasi contengono un intero trattato di psicologia politica. Verranno poi altri Neroni. Il Nerone incendiario tornerà in una canzoncina de I quattro Moschettieri di Nizza & Morbelli .Al viso comico di Nerone giova anche la stupefacente truccatura. Petrolini è un truccatore abilissimo di se stesso : come Fregoli .E la sua macchietta ci giunge come una smorfia irriverente truccata bene da un profondo studio della caricatura.
Dopo la disfatta di Caporetto , il governo proibisce gli spettacoli di varietà .Petrolini trasforma la Compagnia di varietà in Compagnia dialettale in prosa : mette in scena lavori propri e di altri autori . E al termine delle commedie continua a presentare macchiette e parodie del suo primo repertorio .Al termine di una recita al Teatro Biondo di Palermo nel 1919 ,gli giunge la notizia della morte del fratello Romeo .
Sulla guerra si esprime cosi : “perché tutti i grandi uomini che hanno speso la metà della vita per l’indipendenza italiana vengono cacciati via” .
A Bologna ,al teatro arena del sole ,presenta la commedia Gastone, come primo quadro del secondo atto inserisce la macchietta .
Gastone ,artista cinematografico ,fotogenico ,al centro del varietà , denseur , diseur ,frequentatore del bal-tabarins ,dei cabarets ,conquistatore di donne a getto , uomo incredibilmente stanco di tutto , ma che ha fascino, si distingue per clamore e portamento provocatore !
Petrolini avverte il pericolo degli spazi vuoti ,del calo d’attenzione del pubblico ,del venir meno alla simbiosi emotiva tra attore e spettatore che lui cerca di riempire con quello che lui chiama “Slittamento” (l’uscire dalla finzione scenica passando per un momento in quelle della realtà) . Un anticipazione degli slittamenti di Brecht .
L’impegno artistico rimane comunque costante ,anche all’estero : Parigi, Londra ,Alessandria d’Egitto , Vienna .Ha in repertorio 51 commedie !
IL 3 Luglio 1935 al Quirino di Roma da l’addio alle scene con Lo zio prete di Giovanni Tonelli !
Si avvicina la malattia! e nell’approssimarsi alla morte prematura si intristisce , e due giorni prima della fine annota sul diario una quartina :
Che tragedia da ridere
Questo nostro soffrire
Si nasce per vivere
E si vive per morire
Muore a Roma ,all’alba del 29 giugno 1936 ,Nella sua casa di Via Maria Adelaide ,presso Piazza del popolo .
La sua satira e la sua commedia partiva tutto da vizi umani di popolare virtù romane ,era spontaneo ,Ettore in palcoscenico era in “ conversazione “ .E’ stato maestro di futurismo ,surrealismo e accettazione e espressione d’avanguardia . “ Lui è stato il più grande annotatore e fustigatore del costume italiano “ così dice di lui Indro Montanelli !
Petrolini ,quando venne a prenderlo ,anche la morte si mise a ridere !
Così viene a mancare un’altra grande avanguardia del primo novecento , come in Italia per fortuna o per sfortuna degli sfotto’ (e chissà che non c’è ne mandi qualcuno )ci sono stati !