È uscito nelle sale ormai dal 4 marzo , il nuovo film di Giorgio Diritti. Consigliatissimo per le sue stupende ambientazioni e per l’ insuperabile interpretazione di Elio Germano nei panni dell’ artista Ligabue.
Un film immerso in una natura che rassicura che fa da sfondo al film, resta centrale l’ interpretazione del pittore naif che rispetta la storia biografica di Antonio in ogni sfaccettatura.
L’ARTISTA TRA LA DISGRAZIA E IL SUCCESSO
“El Tudesc”, così era chiamato Antonio Costa dagli Emiliani . Egli, figlio di madre italiana, fu adottato da una famiglia Svizzera con la quale non aveva un ottimo rapporto per colpa della sua scarsa disciplina. Quando a causa di varie mancanze venne cacciato tornò in Emilia dove visse come un barbone sulle rive del po’ , fu qui che inizio ad osservare ed a dipingere e scolpire ciò che lo circondava , soprattutto gli animali , i grugniti che fa nel film sono caratteristici di una personalità molto particolare.
Infatti Antonio aveva non pochi problemi comportamentali che nella vita lo condizionarono : gotta, rachitismo, psicolabilità , attacchi di furia poco controllabili.
Questo lo portò a vivere in modo isolato, fino a che non conobbe Mazzacurati ,all’ epoca già pittore e scultore, che decise di introdurlo nel mondo dell’ arte. Ligabue si approcciava in questa materia in modo istintivo , la sua arte inizialmente dai più non era capita e veniva derisa , è commovente vedere come sia forte l’ istinto del pittore di voler a tutti i costi proteggere l’ unica cosa che lo faceva sentire bene : le sue opere.
A questo punto c’è una svolta nella vita del protagonista inizia a diventare noto , giornalisti gli chiedono interviste , lui sfoggia macchine con autista e nuove moto che adora , non riuscirà però mai ad avere una donna, desiderio che nel film appare molto forte anche sul letto di morte.
Il pittore resta sempre un po’ bambino ed i suoi comportamenti , nonostante l’ evolvere della sua vita restano sempre gli stessi , quelli di un uomo schivo e facilmente irascibile.
La pellicola è una biografia accurata del pittore/scultore italiano, le scenografie delle citta italiane in quegli anni ed i costumi sono impeccabili , i campi lunghi spesso ci introducono nel luogo in cui sta per svolgersi la scena e ci fanno tuffare in un nuovo paesaggio.
L’ interpretazione di Elio Germano è eccellente: “la cosa difficile è stata la lunghezza del trucco e il clima del set. Dovevo infatti indossare due tre paia di pantaloni e altrettante giacche, del Ligabue di Bucci non ho visto nulla ho cercato soltanto di fare pulizia, di approcciarmi al personaggio in maniera vergine.”
Elio è stato premiato alla Berlinale 2020 con l’ orso d’ argento la sua interpretazione ha colpito la giuria internazionale, questo straordinario successo italiano aiuterà il nostro cinema a ripartire.