BERTOLAMI FINE ART: SPUNTA IL NOME DI ARTEMISIA NELL’ASTA DI OLD MASTERS

BERTOLAMI FINE ART:

SPUNTA IL NOME DI ARTEMISIA NELL’ASTA DI OLD MASTERS

Asta 256 Bertolami Fine Art

di Dipinti e Disegni dal XV al XIX Secolo

27 aprile 2023 alle 15,00 CEST

Palazzo Caetani Lovatelli

Piazza Lovatelli,1

Roma

Ufficio stampa: Scarlett Matassi +39 345 0825223 – info@scarlettmatassi.com

L’oramai imminente asta primaverile di Old Masters di Bertolami Fine Art (sarà battuta giovedì 27 aprile) continua a riservare sorprese. Alla notizia della rimarchevole presenza in catalogo di un capolavoro inedito di Romanino si aggiunge quella di una clamorosa attribuzione ad Artemisia Gentileschi per un piccolo rame di squisita fattura, in prima battuta schedato dagli esperti di Bertolami come un’anonima produzione di Scuola romana del XVII Secolo.

Insistenti rumors internazionali hanno da subito accreditato la notizia della presenza nel catalogo dell’asta di un inedito di Artemisia. L’interesse creatosi attorno all’opera ha indotto Luca Bortolotti, responsabile del dipartimento di arte antica della casa d’aste romana, a procedere a studi più approfonditi: “La trasparenza della vendita pubblica all’incanto è spesso la molla di nuove scoperte e significativi approfondimenti nel campo degli studi di storia dell’arte. Da quando poi le case d’asta si sono appropriate di tecnologie di vendita online tra le più innovative, ogni opera pubblicata nei nostri cataloghi è sotto gli occhi dei conoscitori e degli studiosi di ogni parte del mondo, una congiuntura davvero favorevole dal punto di vista scientifico. L’attenzione che gli esperti internazionali hanno immediatamente riservato a quel rettangolino di 13×18 cm ci ha ovviamente messo nella condizione di dover procedere a un approfondimento. Di concerto con i proprietari abbiamo ritirato il rame dall’asta per sottoporla a un’analisi in grado di supportare i rumors che arrivavano della comunità dei conoscitori. La scoperta di una corposa trama di relazioni tra il nostro “Fanciullo dormiente” e un piccolo rame autografo di Artemisia di recente acquistato dal Museum of Fine Arts di Boston ci induce ora a riproporre l’opera in vendita con una attribuzione alla pittrice caravaggesca”.

Il raffronto con il dipinto del MFABoston

Il dipinto acquistato da MFABoston in un’asta Christies del 20 aprile 2022 differisce da quello posto all’incanto da Bertolami solo per due elementi: il colore del cuscino su cui il fanciullo poggia la testa – verde quello di Boston, rosso quello Bertolami – e la presenza della firma “Arte. Gentilesca / fecit Napo”, laddove il rame in asta non reca invece iscrizioni di sorta.

L’informazione “Fecit Napo” consente di collocare l’esecuzione del dipinto nel periodo della lunga permanenza napoletana della pittrice, iniziata, come è noto, nel 1630.

La comparsa sul mercato del dipinto MFABoston ebbe a suo tempo anche il non piccolo merito di aprire una significativa finestra su una produzione poco nota della Gentileschi di formato quasi miniaturistico e su rame, destinata a un elettissimo collezionismo privato.

Se gli studi di cui il fanciullo dormiente dell’asta Bertolami sarà sicuramente oggetto dovessero confermare l’autografia di Artemisia, esso sarebbe il quarto esemplare conosciuto di questa tipologia di opere che fatichiamo a ricondurre a una pittrice per consuetudine associata a opere di grande dimensione.

Rosso o verde? L’importanza del colore del cuscino

Nel corso degli studi che hanno scandagliato il dipinto di Boston è inoltre emersa la fondamentale notizia della descrizione di un dipinto raffigurante un putto che dorme sia nell’inventario post mortem del principe Flavio Orsini, stilato nel 1698, sia nell’inventario, redatto nel 1723, dei beni lasciati dalla di lui moglie Anne-Marie de La Trémoille. Il dipinto inventariato, indicato come opera di Artemisia Gentileschi, appare del tutto simile sia a quello di Boston che a quello Bertolami: per la tecnica della pittura ad olio su rame, per le misure e per il soggetto, illustrato come un fanciullo addormentato su un cuscino rosso.

Spiega Luca Bortolotti: “Gli stessi curatori del Museo di Boston hanno sempre rilevato che la descrizione del dipinto di Artemisia presente negli inventari Orsini differisce dall’opera in loro possesso soltanto per il particolare del colore del cuscino, verde nell’esemplare bostoniano, laddove è invece rosso nella versione posta all’incanto nella nostra asta”

Ecco dunque spiegato il motivo del clamore suscitato dalla comparsa sul mercato del rame Bertolami Fine Art: all’improvviso era emersa una versione, di qualità analoga a quella del rame di Boston, ma perfettamente coerente alla descrizione del dipinto in collezione Orsini.

Giovedì 27 aprile il piccolo rame sarà pertanto posto in vendita con l’attribuzione ad Artemisia Gentileschi – anzi, Gentilesca, come lei si firma nell’esemplare di Boston sottolineando la connotazione di genere – e con una stima più alta. Più alta ma non di troppo, visto che è stata portata a 12.000/25.000 euro, perché, spiegano dalla casa d’aste: “Le nostre stime allo stato attuale delle conoscenze sul dipinto vogliono dire poco. La verità è che il prezzo si formerà in asta. La gara sarà, come sempre, il momento della verità, quello in cui capiremo sino a che punto il piccolo mondo dei collezionisti di Old Masters sarà disposto a scommettere sul nome di Artemisia. Dopo di che la parola passerà agli esperti della pittrice per le approfondite analisi che questa deliziosa pittura su rame indubbiamente merita”

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