I percorsi delle nostre vite possono essere più o meno ardui, più o meno ricchi di difficoltà da affrontare, più o meno definiti; allo stesso modo, possono variare gli obiettivi e le aspirazioni. In ogni caso, qualunque sia la nostra strada, è estremamente importante tenere sempre a mente un segreto: a contare davvero non è mai la fine di un percorso, ma il modo in cui intraprendiamo il viaggio. Farlo con gioia, infatti, ci permette di farlo con tutta un’altra musica.
Lo sa bene Paolo Ricci, maestro di gioia che ormai da anni persegue la Via della Joy e si impegna per farla conoscere al mondo. Il suo lungo percorso è iniziato sin da bambino, quando subito ha capito di avere un sogno nel cassetto: insegnare. Praticante di ginnastica artistica, ha vissuto i primi anni di vita a Genova per poi spostarsi a Roma. Intanto, il sogno rimaneva custodito in lui. All’età di diciannove anni, quando ha finito il diploma di ragioneria, è stato chiamato in marina militare per diciotto mesi. Ma un incidente ha stravolto il suo percorso: cadendo dalla nave in cui si era imbarcato si è fratturato lo sterno in maniera composta.
Il successivo lungo periodo di convalescenza gli è stato utile per riflettere su se stesso e per capire cosa volesse davvero fare nella vita. Riaperto il cassetto dei desideri e ritrovato il vecchio sogno, Paolo ha deciso di iscriversi all’ISEF, dove ha conseguito il diploma di insegnante di educazione fisica qualche mese prima di diventare papà per la prima volta.
Passo dopo passo ha affrontato il cammino dell’insegnamento, prima con una breve supplenza in una scuola media, e successivamente insegnando la ginnastica artistica privatamente nelle associazioni sportive. Intanto, forte di una passione che lo avrebbe spinto lontano, ha cominciato a dedicarsi ad attività vicine al fitness, che prevedevano la sala macchine e l’utilizzo dei pesi e, successivamente, ad attività quali l’aerobica, lo step e la ginnastica in acqua. Presto, inoltre, nella sua vita è arrivato un altro aspetto: iniziando a diventare guida per i balli di gruppi, è stato travolto dalla musica. Come Paolo stesso dice, era già in lui: non doveva far altro che riscoprirla.
La sua passione per la gioia, però, è esplosa nel 2006, quando ha aperto l’associazione sportiva Angel, dedicata ai bambini che, pur non avendo una particolare predisposizione fisica per la ginnastica artistica, vogliono approcciarsi a questo mondo. L’associazione mira a promuovere un’attività sportiva esente da competizioni, ansie da prestazione e che, allo stesso tempo, possa alleggerire gli impegni delle famiglie nei weekend e il carico di tensione emotiva degli istruttori. Preso il via, l’attività ha riscosso grande successo: cozza infatti con l’idea che lo sport sia tale solo se correlato all’agonismo.
Paolo la pensa diversamente: è del parere che, anche senza gare, l’attività sportiva aiuti pienamente a gestire il proprio corpo e a controllare le proprie emozioni. Però, ha anche un segreto: lo yoga della risata. La disciplina gli è stata suggerita casualmente da una sua allieva durante una lezione di step e, dopo essersi curiosamente avvicinato a questo mondo, gli ha permesso di acquisire un potentissimo strumento legato alla gioia. Oggi, grazie alla conoscenza di questo metodo – ideato nel 1995 dal dottor Kataria – Paolo ha piena consapevolezza delle proprie emozioni. Appassionato di gioia, la vive ogni giorno, cercando di ricordare sempre che ogni mattino potrebbe essere l’ultimo, e che per questo è giusto viverlo nel migliore dei modi.
Durante il suo percorso Paolo ha capito che c’è una grande differenza tra felicità e gioia. La prima è effimera, paragonabile ad uno schiocco di dita, ad un evento passato o nel futuro. La seconda, invece, ha a che fare con l’oggi: la gioia è un programma da scegliere quotidianamente, un attimo di hic et nunc – qui ed ora – nonché un’emozione primaria con cui poter gestire tutte le altre: tristezza, disgusto, paura e rabbia. Con una buona base di gioia è possibile aumentare l’intelligenza emotiva e avere anche delle relazioni migliori (importantissime per la qualità della nostra vita).
Infine, in tanti pensano che ascoltare la risata di Paolo li faccia stare meglio; tanto che alcuni scelgono di metterla come sveglia e suoneria del proprio smartphone. Nel 2018 è stato insignito del titolo di Ambasciatore della Risata nel mondo e, preso alla parola questa menzione, si sta impegnando per esserlo al massimo: fra i progetti futuri tantissimi sogni, primo dei quali il poter portare a quante più persone possibili il potere della risata. Ad oggi, Paolo porta il suo modo di vedere il mondo nelle scuole, dove cerca il contatto con bambini. Questi sono infatti i primi a dover capire che il nostro attuale paradigma sociale è tossico, e che per ottenere risultati non è sempre necessario essere gli uni contro gli altri. Al contrario: l’unica forma di competizione sana che dovremmo provare – senza tuttavia mai stressarci – è quella con noi stessi.
Occorre scardinare le convinzioni limitanti riguardo l’attività della gioia e capire che il gioco è un valore aggiunto, con cui possiamo raggiungere in modo più agile performance di alto livello. Per chiunque voglia scoprire il percorso della Joy che Paolo sta intraprendendo e portando nel mondo, è possibile partecipare ad uno dei suoi “Laboratori della gioia” online: qui le persone si incontrano una volta a settimana e insieme allenano le proprie emozioni tramite gli strumenti propri dello yoga della risata. Inoltre, Paolo sta per portare il percorso della Joy anche fuori dai confini italiani; prima in Norvegia, poi chissà: anche in altre parti del mondo.
La gioia è un percorso: può essere costruita, allenata e consolidata; qualcosa che può – e deve prevalere – su tutte le altre emozioni. Siamo sicuri che Paolo sia d’accordo con una bellissima frase di Henry Miller: “Fate. Non importa cosa, ma fatelo con gioia”.
Per scoprire il mondo di Paolo ed entrare in contatto con la sua realtà, visita il sito www.paoloricci.info, oppure seguilo sulla pagina Instagram @maestrodigioia o sul gruppo Facebook Un mondo di joy.