La soluzione di tutti i problemi in un Check In?

Troppo alto il tasso di disoccupazione in Italia? Troppi i sogni, le ambizioni e le speranze infrante per questa nuova e sofferta generazione? Ecco che sono sempre di più i giovani che decidono di cercare lavoro all’estero, alcuni per fare un’esperienza nella speranza che, durante la loro assenza, la situazione in Italia migliori, altri, invece, decisi a non tornare e a trasferirsi in maniera semi-definitiva. Fortunatamente le offerte non scarseggiano a partire
dai numerosi profili ricercati dalla Nintendo per la sua sede tedesca, all’iniziativa Anitoba “ Provincial Nominee Program for Skilled Workers “il cui scopo è reclutare lavoratori dall’estero disponibili a trasferirsi in pianta stabile, fino alla classica agenzia che cerca bambinaie disponibili a trasferirsi in Inghilterra in grande stile Mary Poppins.
Un primo ed importante passo verso la realizzazione e soprattutto riguardo la tutela dello studente che vuole anticipare questa fase è concessa da tutte le università, le quali offrono la possibilità di andare in Erasmus, un viaggio culturale che permetterà al laureando di non solo di continuare i propri studi in un altro paese ma anche di imparare una nuova lingua e di ambientarsi in una nuova cultura e costume.
Tutto questo fatta ad eccezione di paesi “speciali” quali Paesi Bassi, Scandinavia, Romania e via dicendo, dove è richiesta come requisito pre selettivo la conoscenza della lingua inglese, a differenza degli altri che richiedono esclusivamente la conoscenza della loro specifica lingua.
Secondo ricerche e dati Istat, a partire da questi ultimi due anni sono stati sempre più i giovani qualificati che hanno deciso di abbandonare l’Italia per cercare un impiego all’estero, ovviamente questa è stata una scelta che ha coinvolto gran parte degli audaci e delle persone coraggiose, in grado di mettere da parte affetti e famiglia in cambio della possibilità di crearsi un futuro.2
Una grande testimonianza possiamo riscontrarla in Aldo Mencaraglia, il quale proviene da una lunga esperienza da “espatriato”, coraggioso e celebre per il suo sito “Italiansinfuga” oramai punto di riferimento e di informazione per moltissime vittime della disoccupazione attuale. Aldo ha 40 anni, ma ha lasciato il paese Italiano quando ne aveva 19, senza tornare più indietro. Ha studiato a Brighton, lavorato in Gran Bretagna, Cina, Taiwan e adesso vive a Melbourne in Australia.
Egli più volte spiega che un lavoro in fretta è difficile da trovare ovunque e per chiunque, che dipende molto dalle competenze offerte ed alla domanda da parte del mercato del lavoro, basandoci sull’unica certezza secondo la quale al giorno d’oggi per alcuni tipi di lavoro la laurea è diventato un requisito fondamentale, la base per lo start iniziale. Aggiungendoci poi la padronanza della lingua straniera, un giovane laureato può ampliare di moltissimo il raggio di ricerca verso mercati del lavoro magari più dinamici di quello italiano, entrando a far parte di realtà lavorative dove si viene responsabilizzati molto di più che non in questo paese. Lo stesso Aldo è consapevole della differenza tra il suo viaggio, scelto per intraprendenza e per curiosità, da quello invece posto come unica alternativa per il mondo del giovane lavoratore, costretto a compilare quel check – in senza tornare più indietro. E voi siete pronti a salire su quell’aereo?

 

Valentina Cuzzocrea1

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