Addio a Pietro Migliaccio, divulgatore del mangiar sano.

Avrebbe compiuto 86 anni tra poco più di un mese:una vita spesa a studiare e diffondere i capisaldi della corretta alimentazione.

Di origine calabrese, laureatosi in Medicina e Chirurgia all’Università La Sapienza di Roma, Pietro Antonio Migliaccio è stato docente di Scienza dell’Alimentazione e specialista in Gastroenterologia. Oltre a ciò, è stato anche Presidente della Società italiana di Scienza dell’alimentazione (SISA) e ha fatto parte del Comitato scientifico per il supporto e il controllo della campagna per la sicurezza alimentare nella Comunità europea.

La notizia del decesso, avvenuto nella serata del 15 gennaio per la rottura dell’arteria aortica, è stata pubblicata sul sito del suo studio medico e colpito molti personaggi noti dello spettacolo, suoi pazienti e amici di vecchia data.

Lo ricordiamo per esser stato un vero pioniere della divulgazione scientifica sul tema dell’alimentazione sana, divenendo così un volto noto della televisione, ospite ricorrente della trasmissione “I fatti vostri” in onda su Rai Due, dove dal 21 settembre 2009 ha avuto una sua rubrica fissa.

Migliaccio è stato per oltre 25 anni ricercatore dell’Istituto Nazionale della Nutrizione (attuale INRAN) ed anche autore di varie pubblicazioni scientifiche in ambito biochimico e della nutrizione, tra cui il Manuale di Nutrizione Umana tra presente e futuro, giunto alla sua XIV edizione e L’alimentazione del bambino con patologia oncologica.

Oltre a tutto ciò, era anche famoso per aver dato il nome a numerosi regimi dietetici, tra i quali la “dieta del gelato”.

Tantissime le testimonianze di affetto per lui, sia in televisione, sia sui social.

Tantissime le persone che lo avevano conosciuto e hanno voluto dare un ultimo saluto al professore, partecipando alle esequie che si sono svolte a Roma sabato 18 gennaio alle 10,30, presso la chiesa di S. Croce al Flaminio, in via Guido Reni.

Chi sta scrivendo questo articolo aveva avuto il piacere di conoscerlo nel 2008 e di poter rimanere in contatto con lui, sia tramite facebook, che via posta ordinaria, apprezzandone la generosità con cui aveva voluto spedirmi, gratuitamente, alcuni suoi testi.

Perchè è proprio nei piccoli gesti, fatti in maniera del tutto disinteressata, che si vedono le grandi persone, finendo per sentirne ancora di più la mancanza quando poi ci lasciano.

Alla moglie, la Dottoressa Strumendo, alla famiglia Migliaccio al completo e a tutto lo staff dello Studio Migliaccio, le nostre più sentite condoglianze.

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