Assassinato Boris Nemtsov, liberale ed avversario di Putin

A Mosca nella notte tra il 27 e il 28 febbraio è stato ucciso Boris Nemtsov, leader dell’opposizione russa a Vladimir Putin, freddato da quattro colpi di pistola mentre passeggiava (secondo la testata filo-Cremlino LifeNews) insieme alla modella ucraina Anna Duritskaia, nei pressi del ponte Bolshoi Moskvoretski, a due passi dalla Piazza Rossa.111111 Il politico che aveva compiuto lo scorso ottobre 55 anni, durante gli anni novanta si era distinto come uomo chiave nel governo di Boris Eltsin, raggiungendo la carica di vicepremier. Riformatore e buon oratore, insieme a Serghiei Kirienko e a Anatoli Ciubaisil, aveva fondato la formazione liberale “Unione delle Forze di Destra” (Sojuz Pravych Sil), diventando un deciso oppositore di Vladimir Putin, accusato di autoritarismo e bellicismo. Secondo la ricostruzione degli eventi diffusa sui social network dall’amico Iuri Barmin, l’uomo è stato assassinato da uno o più sicari arrivati sul posto a bordo di un’automobile bianca. I killer hanno agito con precisione chirurgica, utilizzando una “Makarov”, la vecchia pistola in dotazione delle forze sovietiche.Decisa la reazione di Vladimir Putin. Il presidente russo ha dichiarato che utilizzerà tutti i mezzi a sua disposizione per arrestare i colpevoli: «sarà fatto tutto il possibile affinché gli organizzatori e gli esecutori del vile e cinico assassinio dell’oppositore Boris Nemtsov abbiano la giusta punizione». Secondo il portavoce del presidente, Dmitry Peskov, considerati i livelli di popolarità raggiunti da Putin, il defunto oppositore non rappresentava una minaccia politica per il governo. Il presidente ucraino Petro Poroshenko, non è dello stesso avviso: Nemtsov «doveva presentare prove convincenti della partecipazione delle forze armate russe in Ucraina» e la sua uccisione, quindi, nasconderebbe degli inquietanti retroscena. Con la morte del politico riformatore è andato in pezzi un ponte molto importante tra l’Ucraina e la Russia.Le cancellerie internazionali hanno mostrato sdegno e preoccupazione riguardo l’accaduto. Il presidente statunitense Barack Obama ha chiesto al Cremlino di condurre le indagini in maniera chiara e approfondita. Il presidente francese Francois Hollande, oltre ad aver speso parole di stima per il coraggio dimostrato da Nemtsov nella lotta in favore della democrazia, ha condannato l’odioso assassinio e ha chiesto che venga fatta giustizia. Non si discosta di molto l’ufficio del premier britannico David Cameron che ha chiesto trasparenza e rapidità nella condotta delle indagini. Palazzo Chigi si aggiunge al coro delle voci, condannando in maniera ferma l’atroce omicidio.Il primo marzo un corteo ha marciato per le strade del centro di Mosca, per ricordare il politico brutalmente ucciso e protestare contro le politiche del Cremlino. Cartelli con scritte come “Io non ho paura” e “Gli eroi non muoiono mai”, rappresentano l’anima della manifestazione anti-Putin. Per il momento le indagini non possono escludere nessuna pista.

 

Francesco Consiglio

 

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