Carriera Universitaria: cosa scegliere a fronte della crisi?

Ecco cosa consigliano numerose statistiche e studi di ricerca applicati nell’ambito universitario rapportati conseguentemente al mondo del lavoro e alla situazione economica attuale. In primis si consiglia sempre di scegliere un percorso idoneo alle proprie passioni e capacità,  abbinando il tutto con una buona dose di raziocinio e razionalizzazione, sempre consapevoli ed informati verso quello che attualmente richiede il mercato. Perciò se da un lato è importante seguire i propri sogni, dall’altro ci si deve assicurare che gli stessi non ci trascinino nell’oblio e nella frustrazione, ultimo tunnel e stadio finale per un professionistav1 che ha sacrificato ed investito tempo per gran parte della sua vita, studiando ed investendo le proprie passioni giorno per giorno. Ed è proprio dalla ricerca della verità che è inutile negare la maggiore richiesta di alcune specializzazioni rispetto ad altre, anzi, certe addirittura sembrano essere praticamente inutili, esclusivamente ai fini lavorativi. Sarebbe dunque lecito ad oggi domandarci quali siano le facoltà maggiormente consigliate vista la nostra situazione economica politica Italiana? Con la riforma dell’università avvenuta ormai quasi 10 anni fa, lo studente può scegliere la durata del proprio percorso di laurea, secondo la struttura del tre più due, a tal proposito sono moltissimi i giovani che non riescono ancora a decidere se fermarsi alla triennale o specializzarsi, purtroppo a causa della cruda realtà, ovvero che studiare non sempre paga, come dimostrano i dati Istat. A tre anni dal conseguimento della specialistica, infatti, solo il 58,2% dei laureati ha trovato lavoro, contro il 72% del 2008. Ad oggi la situazione è più o meno stabile: la crisi ed il consolidamento delle passate riforme ha cristallizzato il rapporto laurea-lavoro in un quadro ben definito, ma non mancano le sorprese.vStudiare meno e lavorare subito, infatti,  paga soprattutto per alcune facoltà, ricomprese nella categoria delle Professioni Sanitarie. Non desta sorprese il primato riservato al corso di laurea in Medicina: complice il numero chiuso e la duplicità dell’impiego possibile,pubblico e privato, è relativamente più facile trovare un buon posto di lavoro ben retribuito. Discorso a parte merita il Ingegneria, complice  la molteplicità degli indirizzi. Quelli più richiesti e ben pagati, invece, sono i chimici, gli agrari e gli informatici. I meno richiesti sono gestionali e civili. Alcuni corsi di laurea sono un evergreen: è sicuramente il caso di Giurisprudenza ed Economia che offrono molteplici sbocchi occupazionali nei settori pubblici e privati, seppur penalizzati dall’assenza di un numero chiuso all’ingresso. Buoni gli sbocchi occupazionali di architettura. Discorso a parte merita la laurea in Psicologia, a cui vanno aggiunti ulteriori anni per le scuole di specializzazione. Appartengono a questo blocco lauree non necessariamente auto conclusive, al cui conseguimento fa spesso seguito un’intensa attività post-universitaria che può consistere in Master, tirocini o conseguimenti qualifiche necessarie all’iscrizione in albi professiona ed è buono il salario generale. L’ottima scelta? Probabilmente una giusta via da percorrere nonc’è e forse non ci sarà mai, l’importante è sicuramente fare un giusto cocktail tra le proprie capacità ed aspirazioni ed il contesto socio economico attuale, fondamentale invece è di non abbandonare mai i propri sogni e di non smettere mai di lottare, non è forse dai momenti più difficili che l’animo umano si nobilita e dai quali nascono grandi opportunità per mettersi alla prova e dare il meglio di sé stessi? Questo lo lascio decidere a voi…

 

 Valentina Cuzzocrea

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