Per un’auto intelligente ci vuole una città altrettanto intelligente. Soprattutto se l’auto in questione è concepita per muoversi senza pilota. Così è nata l’idea del progetto Borgo 4.0, promosso in Irpinia, in Campania, da Adler, un gruppo internazionale con sede a Ottaviano (Napoli) che “progetta, sviluppa e industrializza componenti e sistemi per l’industria del trasporto”.
L’operazione prevede di trasformare un paese dell’Irpinia in un laboratorio dove sperimentare nuove tecnologie e modelli di mobilità intelligente con auto a guida autonoma. L’idea è quella di riuscire a costruire un modello che, partendo dalla Campania, possa poi espandersi a livello internazionale.
La sperimentazione ha coinvolto in sinergia il settore privato e quello pubblico. Da parte privata, oltre ad Adler, partecipano l’Associazione nazionale filiera industria automobilistica (Anfia) e il consorzio di ricerca da essa guidato, oltre a diverse Pmi locali. Per il settore pubblico hanno invece partecipato l’Università Federico II di Napoli e la Regione Campania. In particolare la regione co-finanzierà il progetto attraverso il programma Campania 2020 – Mobilità sostenibile e sicura, promosso dalla regione stessa, che prevede lo stanziamento di 50 milioni di euro di risorse Por Fesr 2014/2020 per sostenerlo.
Alla regione è spettato inoltre il compito di individuare all’interno del proprio territorio un’area urbana valida per l’operazione: lo scorso ottobre ha perciò emanato un invito rivolto ai comuni delle “Aree interne” della Campania a manifestare l’interesse per l’attuazione dell’intervento e quindi “ad individuare un’area del proprio territorio da poter destinare alla sperimentazione sul campo di prototipi di veicoli a crescente livello di automazione”.
Il paese adatto a diventare smart dovrebbe avere su per giù 5.000 abitanti, essere ad almeno 700 metri dal livello del mare e non essere troppo distante dalle arterie principali della regione, per permettere la sperimentazione dell’auto in diverse condizioni climatiche e in strade abbastanza ampie e di lunga percorrenza, ma localizzate in un contesto reale urbano. Non appena sarà individuato il borgo ideale, si procederà a renderlo 4.0 con la costruzione di infrastrutture digitali ad hoc, come la connessione 5g per i veicoli e sistemi di rilievo e monitoraggio in tempo reale.
Senza dubbio gli obiettivi del progetto sono perfettamente in linea con quelli della Politica di Coesione dell’Unione europea, in primis quelli dell’innovazione, dello sviluppo territoriale sostenibile e degli investimenti volti alla crescita. “La sfida del veicolo a guida autonoma ci vede protagonisti con il progetto Borgo 4.0 in Irpinia: abbiamo finalmente l’opportunità di realizzare sul territorio questo laboratorio di sperimentazione tecnologica partecipando al programma Campania 2020 – Mobilità sostenibile e sicura” – ha dichiarato Paolo Scudieri, presidente di Adler group – “lavorando sinergicamente con il mondo accademico e con le istituzioni, siamo convinti che l’iniziativa, con le sue ricadute scientifiche, tecnologiche e occupazionali, porterà innovazione e competitività”.
L’operazione potrà avvenire grazie al decreto Smart road – pubblicato nella Gazzetta ufficiale il 18 aprile scorso – del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti. Il decreto ha infatti previsto la possibilità di introdurre sperimentazioni su strada di veicoli a guida automatica (self driving car) ad alta tecnologia “per adeguare la rete infrastrutturale italiana ai nuovi servizi smart e per i veicoli automatici”, ovviamente disciplinate da norme precise e piuttosto stringenti. La Campania ha risposto con entusiasmo a questa novità, dimostrando come il problema dell’emigrazione da tante zone del sud del nostro Paese si possa combattere anche con la tecnologia.: un investimento che non offre solo nuove opportunità per l’occupazione locale, ma anche emozionanti anticipazioni del futuro 4.0.