Donald Trump è diventato il 47° Presidente degli Stati Uniti

Il magnate ha vinto aggiundicandosi anche il voto popolare perchè il Partito Democratico ha perso il contatto con la sua base

Con il passare del tempo la serata per Kamala Harris e il suo entourage diventava sempre più amara, scoprendo che uno a uno gli stati in bilico e dai quali sarebbe dipeso il risultato finale delle elezioni si coloravano di rosso. Pennsylvania, Michigan, Nevada, Georgia e North Carolina hanno destinato i loro grandi elettori al candidato repubblicano, che diventa il secondo presidente a servire due mandati non consecutivi dopo il democratico Cleveland a fine XIX secolo.

I motivi della sconfitta sono già chiari: la base dei democratici sta abbandonando il partito. Nel Wisconsin, altro stato in bilico alla vigilia, un afroamericano su 5 ha votato per Trump, mentre nel confronto con Biden era stato solamente uno su 10. Nel paese c’è stato un aumento dei voti repubblicani sia fra gli afroamericani che fra i latini. Colpisce anche che i lavoratori dalle basse competenze, abbiano dato la maggioranza dei propri voti a Trump: il partito repubblicano è diventato quello della working class.

Gli americani hanno scelto il manifesto dei dazi, della lotta all’aborto, della deportazione degli immigrati illegali e della diffidenza verso gli alleati storici come l’Europa. Per la Harris è stato fatale perdere il supporto delle identità che solitamente votano blu: donne, giovani, ispanici e afroamericani.

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