Ci siamo. Il momento atteso da mesi sta per arrivare, atto finale di una giostra mediatica lanciata a grande velocità. I cittadini italiani sono chiamati il 4 marzo ad esprimere una preferenza politica indiscutibile. A circa due settimane dall’evento, grazie all’ultima analisi condotta dall’Istituto Demopolis (14-15 febbraio 2018), diretto da Pietro Vento, emerge un dato di sicuro interesse: i cittadini che hanno già scelto su quale cavallo puntare sono solo il 67%, gli indecisi rappresentano quindi una fetta molto importante degli aventi diritto. Sintomo di uno scarso interesse degli italiani verso le Politiche del 2018? O forse indicazione dell’insoddisfazione verso vecchi e nuovi partiti? In questa indecisione dell’elettorato, spiega il prestigioso istituto, si deve considerare sicuramente l’incognita “nuova legge elettorale”. Il “Rosatellum bis”, voluto da centro destra e centro sinistra ma fortemente osteggiato dai Pentastellati, è un sistema misto proporzionale e maggioritario che vieta il voto disgiunto, favorendo le coalizioni. Quest’ultimo è un altro tema caldo: ad oggi, stime alla mano, non sembra esserci una coalizione in grado di dar vita autonomamente ad un nuovo Governo.
Si, è naturale che nelle prossime settimane lo scenario possa mutare, anche considerevolmente. Ad oggi comunque, altro dato rilevato dall’istituto, il primo partito con il 28% sarebbe il Movimento 5 Stelle, seguito dal Partito Democratico con il 22,5%, e poi a stretto giro da Forza Italia e Lega Nord, con rispettivamente il 16,5% e il 14,2%. Le altre forze politiche sono staccate di alcuni punti percentuali: Liberi e Uguali di Pietro Grasso con il 6% e Fratelli d’Italia della Meloni con il 5%. Considerando l’importante livello di astensione (i votanti sarebbero il 66%) e la fetta rilevante di indecisi, a due settimane dal grande giorno, quella scattata dall’istituto Demopolis è una fotografia sfocata e fuggente: per conoscere vincitori e vinti non resta che attendere ancora qualche giorno.
