Tra pochi giorni sarà ricordato il primo anniversario della scomparsa di Nadia Toffa, avvenuta in seguito alla terribile malattia che l’aveva colpita, ma che non l’ha quasi mai fermata fino alla fine. Tanti malati, una volta resa pubblica la sua condizione, si sono rispecchiati in lei, sentendosi meno soli e meno discriminati. Combattendo il cancro con tutta se stessa, nel periodo più difficile della sua vita, la giornalista e conduttrice tv aveva dato vita al suo primo libro intitolandolo “FIORIRE D’INVERNO” in cui lanciava un messaggio di speranza, di rinascita, dove tentava di trasformare il cancro in un dono, una nuova opportunità, attirandosi anche più di qualche critica dagli haters. “NON FATE I BRAVI” è invece la sua opera postuma, una raccolta di pensieri consegnati alla mamma, scritti nelle ultime notti insonni, ed è una sorta di diario delle sua emozioni i cui proventi sono interamente destinati in beneficenza di associazioni oncologiche. Nelle sue pagine questa sorridente e giovane Donna consegna il “suo senso della vita” che amava smisuratamente e della quale è stata privata purtroppo prematuramente.