Non poteva esserci risveglio peggiore. Una perdita di quelle che lasciano una voragine sul cuore. Una voragine ,che, chi verrà dopo non potrà mai colmare .Se ne va nel giorno del suo ottantesimo compleanno, alle prime luci dell’ alba con un ultimo coup de theatre, di quelli a cui solo i grandi mattatori possono aspirare, l’ immenso Gigi Proietti. Si era appreso solo poche ore prima del suo decesso, la notizia del ricovero d’ urgenza nella clinica romana Villa Margherita. Gigi Proietti era così, uno di quei personaggi la cui morte non rappresenta soltanto il termine di una vita ,ma segna la fine di un’ intera epoca .Il palco era il suo habitat naturale, nella sua carriera ricchissima, lunga più di mezzo secolo, con una presenza scenica maestosa e sublimi tempi di recitazione ,è stato uno tra i più grandi attori teatrali della storia italiana. Pilastro indiscusso, attore ,poeta, doppiatore, regista teatrale, quint’essenza della romanità, geniale, affabulatore e trasformista .Era un intellettuale popolare, capace di interpretare con intensità un dramma shakespeariano, ma con altrettanto carisma personaggi come il suo celebre”Mandrake”. Proprio questo lo faceva amare così tanto dal pubblico. Ha saputo essere generoso ,pur realizzando i suoi sogni, facendo vivere realtà come il teatro “Brancaccio” o il “Globe Theatre”,entrambi sotto la sua direzione esperta, e con la sua scuola di recitazione che sono stati un vero vivaio di nuovi talenti. Oggi la sua Roma e l’Italia intera piange un Artista poliedrico, carismatico come pochi ,una persona perbene. Ci hai fatto tanto ridere…ora senza di te ..ci piange il cuore.. ”Sta Mandrakata non ce la dovevi fa!!!”