Il cuore fantasma

1Potrebbe essere la risposta per le migliaia di persone malate in attesa di un trapianto.

Si tratta di una nuova tecnica in fase di sperimentazione: prendendo il cuore di un suino, lavandolo in una soluzione il cui ingrediente è comunemente presente nella composizione degli shampoo, le cellule vengono lavate via e rimane un’impalcatura proteica neutra che può scongiurare il rischio di rigetto da parte del corpo ricevente. Il cuore fantasma, così rinominato per via del colore assunto, verrà poi irrorato con centinaia di milioni di cellule staminali di sangue e midollo osseo appartenenti alla persona in attesa di trapianto. Tali cellule aderiranno alla struttura neutra ricostruendo i tessuti cellulari come se l’organo fosse da sempre appartenuto al malato in lista. Il muscolo della vita, inserito in un bio-reattore che simula artificialmente il lavoro dei pomloni e dell’apparato circolatorio. Riprende il suo funzionamento, trasformandosi lentamente in un cuore “umanizzabile” e sano. La dottoressa Doris Taylor, direttrice del reparto di medicina rigenerativa del Texas Heart Institute presso il St. Luke Episcopal Hospital a Houston, sta lavorando al progetto da anni; dapprima utilizzando ratti, poi maiali fino a cuori umani ed ha ottenuto risultati apprezzabili sui primi due mentre l’ultimo è ancora in fase di sperimentazione.

I ricercatori ritengono che il cuore umano, proprio come quello animale, non verrebbe rigettato perché personalizzato utilizzando le cellule staminali del soggetto ricevente. Questo significa che il futuro dei trapianti sarà privo di reazioni di rigetto organico, rendendo superflui i farmici anti-rigetto e annullando il rischio di effetti collaterali legati al trattamento.

La dottoressa Taylor aggiunge che, dovesse funzionare, questa tecnologia potrebbe risultare applicabile anche ad altri organi, in futuro.

 

Giampaolo Giudice

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