Definiamo meningite una malattia del sistema nervoso centrale nello specifico è un’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (meningi).
Può essere causata da batteri e virus o altri microrganismi ma a seconda del suo andamento può essere classificata in: acuta, subacuta o cronica. Le diverse forme riconoscono cause in genere differenti; la gravità di una meningite è piuttosto variabile da forme asintomatiche o subcliniche a episodi fulminanti che mettono a rischio la vita stessa presentandosi quindi come emergenze mediche. Il quadro clinico di una meningite acuta presenta febbre elevata, cefalea e rigidità nucale; a questi sintomi spesso si aggiungono anche (con frequenza diversa) contratture muscolari, vomito, alterazioni dello stato di coscienza, fotofobia (incapacità di tollerare la luce), fonofobia (rumori) e convulsioni. Tra i soggetti più a rischio troviamo i bambini piccoli (dal primo anno di età fino al quinto), gli adolescenti e gli adulti intorno ai 25 anni. Il contagio può avvenire attraverso le vie aeree con un contatto molto ravvicinato pertanto vanno sottoposti a profilassi i soggetti che sono stati nella stessa stanza. Il trattamento usato solitamente per la meningite acuta è la somministrazione precoce (le prime 48-72 ore sono decisive) in dosi massicce di farmaci antibiotici. Una meningite batterica non trattata prontamente può essere letale o portare a delle conseguenze permanenti come sordità, epilessia, idrocefalo e deficit cognitivi. La prevenzione della meningite si può avere attraverso la vaccinazione che protegge contro le forme più comuni di tipo batterico (come per esempio quelle causate da meningococchi, pneumococchi o da virus della parotite) ma non da quelle virali. Chi è vaccinato è protetto contro le 90% delle forme mortali di meningite quindi soprattutto nei bambini e negli adolescenti è la giusta prevenzione in attesa di trovare una vera e propria cura.
Noemi Deroma