Le autonomie differenziate e la nuova questione Meridionale. Ecco come voglio ingabbiare il Centro-Sud.

Cosa si cela realmente dietro questa affannosa corsa per concludere quanto prima, anche senza l’intervento del Parlamento la questione dell’autonomia differenziata da parte di alcune regioni del Nord ?

Vado dritto al punto, è il momento di far cadere le maschere. La verità è che non si è avuto il coraggio o la facoltà di lottare per il ritorno alla sovranità abbandonando l’unica ancora di salvezza per uscire dalla gabbia europea dove ci hanno messi tutti a pane e acqua da Nord a Sud. Allora è scattato il “si salvi chi può” l’idea di alcuni di aggraziarsi il carceriere con la speranza che gli passi tra le sbarre qualche razione in più per la sua buona condotta e per essersi staccato dal gruppo rumoroso e lamentoso degli altri ostaggi che, invece, ancora inneggiano alla libertà.

È un vecchio progetto che ora è il momento di realizzare, in fretta, in silenzio, senza far capire nulla agli altri abbandonati al proprio destino. Un’idea nata nel 2013 e partita proprio da alcune di quelle regioni e da alcuni di quei governanti che oggi, a distanza di 6 anni, sono gli artefici e i promotori della causa autonomista. L’idea di una Macroregione Alpina che includa le aree più ricche della Francia, della Germania, della Svizzera e del Nord Italia per fare come scrivono “quadrato e promuovere una comunità che intende sviluppare una strategia comune per orientare la programmazione dell’Unione Europea”. E secondo voi dove li programmeranno quei fondi? Vediamo se indovinate?

I governatori del Nord dichiararono in quella occasione che “questo è un nuovo inizio per il Nord e una nuova strategia delle nostre regioni verso l’Europa”. Ora si che è tutto chiaro, altro che “nulla cambierà per il Sud”. Il Meridione d’Italia viene totalmente tagliato fuori da questo progetto con l’auspicio che anch’esso si crei la propria macroregione con la disastrata Grecia, l’Albania la Bosnia, la Serbia in quella che loro chiamano regione Adriatico-Ionica. Ve piacess si dice a Napoli ma qua nisciun è fesso o forse lo siamo, lo vedremo nelle prossime settimane.

Andiamo avanti, mettiamo a nudo il Re. Che caratteristiche devono avere le regioni del Nord Italia per far parte della Macroregione Alpina ? Devono essere autonome. Opsss autonome. Che coincidenza, che tempistica. Proprio in queste settimane dovrebbe essere ultimata in tutta fretta la firma definitiva della bozza per rendere autonome Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e guarda caso dal prossimo 28 febbraio 2019 proprio la Lombardia assumerà la Presidenza italiana dell’EUSALP ossia della strategia europea per la Macroregione Alpina. Una macroregione estremamente europeista guidata da coloro che hanno mirato a distruggere la nostra nazione vista da sempre come il principale competitor e ostacolo alle loro mire egemoniche e mercantiliste. Ossia Francia e Germania. La strategia europea per la Macroregione Alpina viene, invece, rappresentata in Italia da quella minoranza della Lega e della Confindustria lombarda che ha boicottato e ostacolato le mire no euro di Salvini e dell’ala sovranista del suo partito.

Intanto Zaia per tranquillizzare il Sud fa appello alle rassicurazioni di Giorgio Napolitano sulle autonomie del Nord. Si avete capito bene di Giorgio Napolitano, lo stesso che al Sud da Ministro dell’interno secretava le rivelazioni dei pentiti sulla terra dei fuochi. Lo stesso che proprio il Governo giallo-verde accusa di complicità nel disastro causato dalle politiche di austerity avendo dato vita ai Governi Monti, Letta, Renzi imposti da un diktat del Cartello finanziario internazionale.

Ecco perché hanno ostacolato quello che è stato il cavallo di battaglia della campagna elettorale di entrambi gli schieramenti del Governo giallo-verde ossia la questione dell’euro. Ignorando che non ci può essere autonomia senza sovranità monetaria. Un prigioniero può dividere la sua cella come vuole, ma se non lotta per la libertà non gli servirà certo poter amministrare il proprio spazio per tornare libero.

Potranno forse evitare qualche trasferimento al Sud Italia che sono poi quelli che rientrano nelle casse dello Stato ma saranno comunque costretti a trasferirli nei vari fondi Salva Stati che, invece, li faranno sparire nei caveau delle banche del Nord Europa. E questa è autonomia ?

Le classi dirigenti del Nord che spingono per le autonomie non hanno capito che trattenendo i residui fiscali ma restando all’interno dell’Eurozona non potranno mai competere con i paesi del nord Europa che sono, invece, avvantaggiati dalla moneta unica e finiranno per rendere le proprie regioni dei semplici luoghi di produzione contoterzi al servizio del mercantilismo dei soliti paesi nordeuropei. Anche questa è autonomia ?

“Se non riesci ad abbattere il tuo nemico, diventa esattamente come lui” sembrerebbe il leitmotiv che guida le reali istanze degli autonomisti. Se non riesci ad uscire dal tunnel, arredalo. Ma i sovranisti di tutta Italia non possono accettare queste logiche. Questa resa.

La verità è che il Cartello finanziario auspica il frazionamento dello Stato per le logiche del libero mercato mentre è spaventato da uno Stato nazionale coeso e sovrano. I difensori del capitalismo globale hanno bisogno di far sparire il modello costituzionale e repubblicano italiano.

I sovranisti tutti ed i cittadini del Sud sono chiamati alla mobilitazione. Le autonomie e le conseguenti macroregioni europee realizzate con i carcerieri dell’Italia sono il golpe definitivo ai danni del nostro paese e delle regioni del Sud.

Faccio appello agli amici dei Cinquestelle ad aprire gli occhi e ad attivarsi per evitare che la spunti al loro interno quella frangia europeista che avrebbe voluto l’alleanza con il Pd e l’entrata del Movimento nel Gruppo europeo dell’Alde.

Faccio appello agli amici della Lega ad aprire gli occhi e ad attivarsi per evitare che la spunti al loro interno quella frangia europeista e secessionista che ha bloccato le istanze no euro dell’ala sovranista.

Dovete unire le anime pure, sovraniste, pro popolo che sono la vostra maggioranza ed opporvi con tutta la vostra forza alle istanze autonomiste dietro alle quali si cela l’abbraccio mortale dell’Unione Europea.

Qui davvero questa volta si fa l’Italia o si muore.

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