L’ipotesi del tempo fantasma

qqqqqqqqqqqqL’ipotesi del tempo fantasma è una teoria del revisionismo storico e cospirativa sviluppata a cavallo fra il finire degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta dallo storico tedesco Heribert Illig.

Tale ipotesi consiste nel ritenere frutto di deliberata invenzione il periodo dell’Alto medioevo. Illig sostiene che durante il periodo in cui è stato introdotto il calendario Gregoriano in Europa le date siano state maldestramente (o falsamente) ricalcolate, generando così uno slittamento di circa trecento anni e che gli eventi occorsi fra il 614 ed il 911 siano in realtà successivi o precedenti a quel momento storico. Illig ipotizza inoltre che gli accadimenti del periodo storico in questione siano addirittura stati inventati per riempire ex post le lacune lasciate dal salto temporale generato dal ricalcolo Gregoriano rispetto al calendario Giuliano. La teoria dello storico tedesco si basa principalmente sul rapporto fra questi due calendari (Giuliano e Gregoriano), di cui l’introduzione di quello Gregoriano, avvenuta nel 1582, sembra sia dovuta al desiderio di correggere la discrepanza fra il conteggio degli uomini e la reale situazione astronomica.  Si è giunti così ad una situazione in cui l’Alto medioevo risulta essere stato erroneamente datato e Illig ritiene che tale periodo sia stato deliberatamente popolato di eventi mai realmente accaduti, o fantasiosamente arricchiti, solo allo scopo di coprire l’errore. Secondo i calcoli degli astronomi dell’epoca in cui papa Gregorio volle recuperare, in uno sforzo tipicamente umano di razionalizzare la natura, il distacco fra le stagioni ed i giorni; la differenza fra i due calendari risultava essere di dieci giorni. Tuttavia, una simile differenza si accumulerebbe dopo soli 1257 anni, e non dopo sedici secoli. Su questa base di partenza, lo storico ipotizza che il calendario sia stato riavviato poggiando le premesse su di un calcolo errato; dando inizio allo strappo di circa trecento anni, in cui i fatti realmente accaduti sono stati fantasiosamente mescolati a dei racconti ideati di sana pianta. In buona sostanza l’intera dinastia Carolingia risulterebbe essere stata inventata dagli storici per ricucire questo strappo, ed oggi (come faticare a crederlo visto lo stato dell’evoluzione animica dell’uomo) cammineremmo per le strade del 1714. Perdendoci e ritrovandoci in questi colossali borghi medievali in cui i carretti ippotrainati si sono trasformati in mostri meccanici che si nutrono di fuoco greco e fossili infiammabili. A ben pensarci non è cambiato molto da quei tempi. Gli uomini restano gli stessi, ciò che si modifica sono solamente gli strumenti nelle loro mani. Un esempio su tutti?

 

Nel dodicesimo secolo, i Carmina Burana cantavano della vita nella taverna, luogo di ritrovo: https://www.youtube.com/watch?v=9CtX8nWcbaI

 

Nel 2003, 50 cent canta della vita nella discoteca, luogo di ritrovo: https://www.youtube.com/watch?v=5qm8PH4xAss

 

Cosa è cambiato, davvero?

 

Giampaolo Giudice

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