L’ITALIA E IL DIGITALE: “DIGITAL ITALY SUMMIT 2016. PER UNA STRATEGIA NAZIONALE DELL’INNOVAZIONE DIGITALE”

Italia ed innovazione digitale: come siamo messi?

Quali strategie sono state attuate e quali conquiste sono state compiute dalle imprese e dall’amministrazione pubblica, alla luce delle trasformazioni societarie e tecnologiche che hanno investito il mondo e che diventano sfide sempre più impellenti? Per conoscere lo stato dei lavori nazionali riguardo a banda larga, e-PA, legislazione, e-commerce e digital skills fondamentali per cavalcare con successo il cambiamento in atto nel settore pubblico come in quello privato, si sono svolte a Roma il 22 ed il 23 novembre, presso l’Auditorium Confindustria in viale Umberto Tupini, due giornate interamente dedicate a dibattiti ed incontri con imprenditori, esperti, professori universitari e parlamentari, dall’eloquente titolo “Digital Italy Summit 2016. Per una strategia nazionale dell’innovazione digitale”. Organizzato da The Innovation Group, società di advisory e di ricerca indipendente specializzata in attività di supporto alle aziende per lo sviluppo dei processi di innovazione attraverso l’utilizzo delle tecnologie ICT e digitali, in collaborazione con Agid (Agenzia per l’Italia digitale), Assinform (Associazione italiana per l’information technology), Confindustria Digitale, Fondazione Astrid (per l’analisi, gli studi e le ricerche sulla riforma delle istituzioni democratiche e sull’innovazione nelle amministrazioni pubbliche) e  Gruppo Maggioli, “Digital Italy Summit 2016” si è proposto come un momento di riflessione comune sui temi della crescita digitale nel nostro Paese e per individuare una strategia nazionale che identifichi i punti salienti da affrontare, quali i tre pilastri del digitale: Italia Login, Industria 4.0, Piano Banda Ultra Larga.

Il Summit è nato dal lavoro di un anno del “Programma Digital Italy 2016”, un programma di lavoro pluriennale con l’intento di mettere in contatto i mondi del digitale e dell’ICT, dell’economia, della pubblica amministrazione, del governo e delle agenzie del settore, delle università e dei centri di ricerca internazionali per sostenere la trasformazione digitale italiana: dunque, non solo l’agenda digitale della pubblica amministrazione, ma anche tutti gli attori che fanno parte dell’ecosistema dell’innovazione digitale, ognuno con le sue caratteristiche, il suo ruolo, obiettivi e prospettive. Principale scopo di questo evento è stato proprio produrre conoscenza azionabile: idee, materiali, proposte utili alle autorità di governo responsabili delle politiche di innovazione che promuovono lo sviluppo del digitale e ai leader delle imprese impegnate nel processo di quella trasformazione digitale portatrice di opportunità, ma anche di sfide e cambiamenti nei modelli di business. Per discutere del tema, è stato costituito un Advisory Board composto da quaranta persone tra economisti, imprenditori, tecnologi, docenti universitari, rappresentanti della PA e delle agenzie relative, politici, esperti di centri di ricerca, ognuno con specifiche competenze e propri interessi istituzionali.

Dunque, digital government da una parte e trasformazione digitale delle imprese dall’altra: due strade, spesso parallele, che stentano ad incontrarsi, ma dalla cui collaborazione sarà possibile la nascita di una vera strategia integrata. Ecco, allora, che diventano importanti questioni come la digitalizzazione dei servizi offerti dalla PA anche nel campo dei trasporti, della sanità e dei pagamenti, il cloud, gli open data, la sicurezza, la partnership tra pubblico e privato, le riforme sugli appalti, gli investimenti nel settore ICT, il Single Digital Market europeo, ma anche la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini, soprattutto in vista di una digitalizzazione efficiente delle aree metropolitane e delle regioni.

Un ecosistema ampio e articolato che prevede l’azione di diversi attori pubblici e privati, in cui ognuno di noi, da singolo, ha delle responsabilità. «Le imprese si prendano carico degli oneri della trasformazione e  la pubblica amministrazione ceda del potere», così commenta, sempre provocatoriamente, Carlo Alberto Carnevale Maffè, SDA Bocconi, nel corso della sessione plenaria sulla digitalizzazione dei servizi e il nuovo CAD (codice amministrazione digitale), sul quale si discute ormai da vent’anni: «Invece di digitalizzare la PA, istituzionalizziamo il digitale». Dunque, pressione sulla politica, affinché colga il cambiamento e sappia affrontare prontamente un mondo da cui non ci si può nascondere e che è già attorno a noi. E, magari, per rendere l’Italia un paese più competitivo dal punto di vista delle competenze digitali, per le quali risulta risiede ancora al ventesimo posto nella classifica europea.

thumbnail_cufdp5dxyaambwjPiera Feduzi

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