Lockdown e lombalgia.

Il lockdown ci ha costretto ad una vita particolarmente sedentaria, giornate passate sul divano e al lavoro in postazioni improvvisate, sicuramente la nostra attivita’  motoria ha subito una netta riduzione durante questo periodo.
Tutti noi, sportivi e non , abbiamo risentito di questo periodo obbligati a restare chiusi in  casa senza la possibilita’ di effettuare anche solo quei piccoli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro che comunque ci garantivano una minima dinamicità.
Lock-down e smart working hanno creato un coktail letale per la salute della nostra schiena.
A questa situazione si aggiunge poi le tensioni dovute al periodo particolare, alle paure, alle ansie, alla gestione dei figli, a una situazione lavorativa incerta allora si giunge ad un punto dove la sfera psicosomatica, per varie problematiche sociali, interiori e familiari, abbraccia quella muscoloscheletrica e insieme contribuiscono ad un adattamento insolito del nostro apparato muscolo scheletrico.
Nel periodo post quarantena,il dott Graziano Pascale, osteopata da sempre rivedendo i suoi pazienti ha riscontrato un importante aumento di un disturbo come la lombalgia che, gia’ prima di questo periodo aveva una incidenza del 70% sulla popolazione.
Compito dell’osteopata è stato ristabilire il corretto status fisiologico dell’apparato muscolo-scheletrico, non trascurando quelle componenti bersaglio di una  somatizzazione psico-somatica importante.
La mano dell’osteopata potrebbe non bastare o non garantire un miglioramento duraturo, se non si riprende un corretto dinamismo della routine quotidiana; quindi mettiamoci al lavoro e riprendiamoci la nostra dinamicità.
 

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