All’età di 84 anni Umberto Eco lascia un vuoto enorme nel mondo italiano e internazionale della cultura contemporanea, colui che attraverso la sua prospettiva auspicava e voleva un mondo migliore. Umberto Eco nasce ad Alessandria il 5 gennaio 1932, uomo eclettico che durante il suo percorso svolge diverse funzioni da prima come semiologo, filosofo e infine scrittore di romanzi di grande successo. Nel 1988 fondò il Dipartimento della comunicazione dell’Università di San Marino e dal 2008 è professore emerito e presidente della Scuola superiore di Studi Umanistici dell’Università di Bologna. Eco scrisse diverse cose su svariati argomenti ma il suo più grande successo arrivò nel 1980 con il romanzo Il nome della Rosa che divenne un best seller internazionale con 14 milioni di copie vendute e tradotto in oltre cento lingue. Nei suoi romanzi, Eco racconta storie realmente accadute o leggende che hanno come protagonisti personaggi storici o inventati. Inserisce nelle sue opere accesi dibattiti filosofici sull’esistenza del vuoto, di Dio o sulla natura dell’universo. Eco è attratto da temi piuttosto misteriosi e oscuri (i cavalieri Templari, il sacro Graal, la sacra Sindone ecc.). Nei suoi romanzi gli scienziati e gli uomini che hanno fatto la storia sono spesso trattati con indifferenza dai contemporanei. Uomo che osserva ironicamente e creativamente il mondo che lo circonda, ha sempre dimostrato in svariate occasioni di cogliere lo spirito del tempo. Essendo un uomo al passo con i tempi e soprattutto un grande comunicatore non risparmiava mai pareri e opinioni facilmente discutibili che lo portavano spesso e volentieri alla ribalta. Parlava di tutto senza avere paura di ripercussioni di politica ma era soprattutto nella comunicazione che lui dava il suo maggior contributo.
Noemi Deroma