Palais Lumière

Alla veneranda età di 92 anni, il grande stilista italiano Pierre Cardin, MMMMAcosmopolita doc,  non si dimentica della sua Italia bella. Lui che ha inventato il prêt-à-porter,  le celebrities come testimonial, che ha vestito  i regnanti e le star di tutto il mondo. Lui che per primo ha aperto un negozio di moda in Oriente, per l’esattezza in Giappone nel 1959 e che già negli anni Settanta è riuscito a sbarcare per primo nella Cina comunista. Quest’uomo, che tutto il mondo ci invidia, ha deciso di omaggiare la sua regione natia, fermando e spendendo le proprie energie nella realizzazione dello sbalorditivo Palais Lumière, una vera e propria città grattacielo, che sorgerà a Marghera, vicino Venezia. Segni particolari? Sara l’edificio più alto di tutta la Penisola, arrivando a superare la Torre Hines- Cesar Pelli A di Milano. Il  progetto architettonico, innovativo ed eco-sostenibile quanto alla sua esecuzione e funzionalità, prevede la realizzazione di tre torri simili nella forma, ma di altezze diverse, la più alta delle quali raggiunge i 250 metri d’altezza. Le tre strutture ospiteranno un massimo di 65 piani abitabili e  saranno collegate tra di loro da sei strutture orizzontali a forma di disco. Nell’ edificio sorgeranno residenze private con vista panoramica su Venezia, alberghi di lusso, centri commerciali, un centro congressi, un teatro-auditorium da 7000 posti, più 10 sale cinematografiche, un pronto soccorso ospedaliero, un ristorante panoramico e persino una università della moda. Nel basamento  saranno presenti inoltre parcheggi con 4000 posti auto e impianti di geotermia e climatizzazione dell’intera struttura. Il tutto sarà  immerso in un’ampia oasi verde attrezzata a parco. Palais Lumière darà inoltre lavoro a 5mila persone l’anno, divenendo un portentoso polo attrattivo all’insegna della moda, dell’innovazione e dell’ecologia. Sebbene il suddetto progetto abbia destato l’interesse e la stima di numerosi paesi del mondo, qui in Italia non sembrerebbe esser riuscito a mettere d’accordo tutti all’unisono. Ancora oggi numerose sono le critiche avanzate da personalità legate al FAI, da Italia Nostra e inoltre da molti intellettuali;  tanto per fare alcuni nomi:  Dario Fo, Franca Rame e Stefano Rodotà,  che si sono fermamente opposti alla realizzazione dell’edificio. Non solo. Tutti insieme hanno deciso di inviare una lettera di protesta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, definendo il futuro grattacielo uno “sproposito edilizio”, che viola le normali regole e consuetudini di pianificazione territoriale. Ormai però è partito il conto alla rovescia per il via libera al Palais Lumière e in Regione si attende solo il parere definitivo del ministro per i Beni e le Attività Culturali Lorenzo Ornaghi, che chiarirà se la Soprintendenza dovrà o meno esprimere un parere in proposito. Speriamo però che un ulteriore temporeggiamento burocratico, non induca il grande stilista a virare verso acque più amiche e accondiscendenti, che certamente non opporranno resistenza al suo potenziale operato.

 

Silvia Di Pasquale

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