Avere la possibilità di approcciarsi alla lettura fin da piccoli è una fortuna, un dono, un privilegio; oggi specialmente, nella frenesia quotidiana che incastra numerosi genitori, può essere una rarità. Io, da piccola, sono stata particolarmente fortunata: trascorrevo le mie giornate con mio padre il quale da subito ha iniziato a darmi lezioni di scrittura e di lettura. Spesso rincasava non tanto con giocattoli -che pure era solito regalarmi- quanto munito di libri di vario tipo: narrativa, libri dei perché, testi di storia per bambini. E la mia fantasia si formava e nutriva sempre più: avevo un immaginario che mano mano si definiva, pieno di suggestioni, forme e colori. Quest’immaginario ha forgiato la mia persona, il mio carattere e continua ad arricchirmi, a darmi un valore aggiunto nonché a regalarmi costantemente una sensazione unica di bellezza, ossia quella che si cela dietro alla capacità di sognare ancora e di vedere il mondo attraverso un’altra prospettiva, più intima e fanciullesca. Non ringrazierò mai abbastanza mio padre per questo regalo che mi ha fatto, per questo gesto d’amore incondizionato. Perché sì, promuovere la lettura ai più piccoli è un gesto d’amore non scontato, una manifestazione d’affetto incondizionato; e non tutti i genitori, oggi, hanno il tempo, la voglia, la pazienza o la capacità di farlo.Quanto è bello e difficile, purtroppo, vedere oggi un adulto che offre il proprio tempo leggendo una storia ad un bambino: al suo, o a quello di qualcun altro.“Nati per leggere” è un progetto nazionale senza scopi lucrativi che ha come obiettivo proprio quello di promuovere l’abitudine alla lettura ad alta voce, rivolgendosi principalmente a bambini di età compresa fra i 6 mesi ed i 6 anni.Il Progetto, esistente fin dal 1999, è promosso su territorio nazionale dall’AIB (Associazione italiana biblioteche), dall’ACP (Associazione culturale pediatri) e dal CSB (Centro per la salute del bambino onlus); si avvale inoltre del contributo di professionisti del mondo della letteratura e dell’editoria per ragazzi e, specialmente, di tanti volontari: gente comune che ancora ha la percezione del valore inestimabile e peculiare della lettura; gente qualsiasi che vuole fare in modo che la lettura e la cultura non muoiano, soffocate all’interno di una società che sembra andare da tutt’altra parte.In Italia sono a disposizione circa 400 progetti locali che vedono coinvolti 1195 comuni. Chiunque dunque, nel suo piccolo, può fornire il proprio aiuto, trasformando ambienti comuni, quali ambulatori, parchi e strade, in templi del sapere, rendendosi tramiti di un dono, praticando un gesto d’amore che è il più semplice che possa esistere. Il tutto in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, un mondo che sembra aver dimenticato la genuinità del passato, quando di sera, anziché guardare la televisione, si ascoltava la storia di turno: a raccontarla erano i genitori, i nonni, i vicini. La fantasia galoppava e grandi viaggi si compivano da seduti.“Leggimi subito, leggimi forte. Dimmi ogni nome che apre le porte. Chiama ogni cosa, così il mondo viene”: facciamo in modo che anche i grandi di domani siano in grado di sognare e viaggiare col pensiero, col cuore e con i ricordi.