Che questo virus e la conseguente quarantena lasceranno un solco nel tessuto socio-economico del nostro paese per i prossimi mesi e, probabilmente anche anni, sta diventando ogni giorno più chiaro e reale. Ma affrontando in modo specifico la questione della quarantena obbligatoria è lampante come siano state stravolte le vite delle persone: vite intese come attività collaterali al lavoro, quali sport o arti. Se già in rete girano delle notizie riguardanti l’impennata dei numeri dei divorzi in Cina dopo la quarantena forzata, l’aspetto della forma fisica e del benessere fisico sono un aspetto del quale va senz’altro tenuto conto.
Chi era praticante di discipline sportive si è visto interrompere bruscamente la possibilità di praticare la sua attività preferita, sia essa andare in palestra a lavorare con sovraccarichi oppure un gioco sportivo. Questo evento porta con sé delle ripercussioni “chimiche”, quindi tutte quelle sostanze che vengono secrete con l’attività sportiva (le endorfine) vedono ridursi drasticamente in quantità, e questo può generare alterazioni del tono dell’umore, soprattutto se lo aggiungiamo ad uno scenario di “reclusione forzata” e di cambio totale della routine lavorativa. Senza entrare nello specifico degli altri effetti positivi che vengono a mancare con il calo delle endorfine, ognuno di noi può testare sulla propria pelle il calo prestazionale del suo corpo, in particolar modo chi era abituato ad allenarsi dalle tre volte alla settimana in su: fate 2-3 rampe di scale. Anche chi era solito fare le scale di casa tutti i giorni, uscendo poco o niente e senza l’attività sportiva, si potrà facilmente rendere conto di come quelle rampe di scale prima volassero senza nemmeno pensarci mentre ora, alla fine della terza rampa, si affacciano un poco di affanno e magari di fatica sulle cosce. Questo perché in due settimane di sedentarietà è già iniziato il declino del tono-trofismo muscolare e delle capacità del sistema cardio-polmonare. Questi cali ovviamente verranno con noi in palestra e sul campo da gioco quando, speriamo al più presto, si tornerà a fare l’attività di riferimento. Non si avrà da subito la percezione di quanto la performance sia calata, e pensare di poter “fare” quanto e come si riusciva prima dello stop forzato può avere delle conseguenze importanti. Rientrare ad un’intensità e volume di attività che non siano almeno dimezzati (parlando ovviamente di sportivi dilettanti e occasionali lasciando fuori da questo discorso agonisti e professionisti) può comportare infortuni sul campo, in particolar modo lesioni muscolo-tendinee: questo perché i muscoli ed i tendini hanno perso elasticità con l’inattività, come anche la capacità di esprimere forza, i primi, e di immagazzinarla per rilasciarla velocemente, i secondi. Queste strutture, così come i legamenti e le capsule articolari, possono andare incontro a sovraccarichi funzionali: ero abitutato a giocare a tennis 5-6 volte la settimana, dopo 4-5 settimane di inattività fisica torno a giocare allo stesso “livello”, anzi magari avendo più “fame” qualche volta invece di un’ora gioco anche due ore così recupero! Ecco qui che preparo il terreno per dei sovraccarichi, che possono portare a quadri infiammatori anche cronici se trascurati. Come ovviare a questo calo e prepararsi ad una primavera di sport senza incorrere in eventuali infortuni al rientro? Oggi su internet troviamo una miriade di video che ci guidano per fare praticamente qualsiasi cosa, inclusi esercizi di ogni natura e con obiettivi diversi. Come tutto il resto di internet è importante saper selezionare bene, perché copiare un’esecuzione non corretta può essere più dannoso che non farla affatto: perciò guardiamo più video dello stesso autore e cerchiamo notizie dello stesso in rete, per capire chi è e cosa fa nella vita, affidandoci anche qui ad un professionista del settore. Se siamo fermi già da qualche settimana fare 5-8 giorni di lavori isometrici per rimettere un pochino in moto la macchina può essere utile per non incorrere anche qui in problemi da ripresa troppo voluminosa e/o intensa dell’attività. Inoltre il lavoro isometrico è facilmente attuabile dentro casa senza particolari attrezzi o spazi. Per la parte aerobica saltare a corda è sempre una validissima, anzi migliore per le articolazioni, alternativa alla corsa: se non si è capaci non si è in possesso di una corda anche qui il web propone circuiti ad alta intensità per allenare la parte cardio-polmonare associandovi il rinforzo muscolare. Avendo già sfiorato la questione qualche rigo più su bisogna tener presente che oltre alla “forza” i muscoli ed i tendini perdono anche elasticità, lunghezza. Se qualcuno vuole sfruttare l’infinito tempo libero del quale improvvisamente dispone e vuole cimentarsi nello yoga o nel pilates (rendendosi conto di quanto quest’ultimo sia faticosissimo se fatto bene) ben venga, si avrà così modo di lavorare su respirazione, rilassamento della muscolatura e correzione della postura. Anche qui altrimenti il web dispone di una vasta video-libreria di allungamenti: anch’essi devono essere accuratamente selezionati perché se fatti male possono avere un’efficacia ridotta o fare danni!
Insomma se la volontà è quella di mantenere il proprio livello di allenamento, incrementarlo sfruttando tutto questo tempo libero oppure avvicinarsi per la prima volta ad un po’ di sano sport magari con l’aiuto di un figlio o di una moglie sportiva, il web può aiutarvi a combattere la noia da quarantena!