Un evento tanto atteso come il David di Donatello quest’ anno ha un tono davvero differente, niente red capet , niente primi piani di attrici ed attori con i loro bellissimi abiti da sera, poco gossip il giorno successivo su trucco ed acconciature, non ci sono i famosi voti outfit, è stato un David differente ma non è mancata l’ emozione e lo stupore accompagnato dall’ intrepida curiosità del pubblico da casa.
Carlo Conti ha condotto la serata, a volte un po’ lenta, mancava il calore del pubblico , niente luci ne foto, solo il maxi schermo illuminato, la busta gialla conteneva i nomi dei cinque candidati e successivamente del vincitore, ci hanno stupito i vincitori di quest’ anno o in qualche modo ce lo aspettavamo?
La 65esima edizione è segnata dalla dolce vittoria dell’ attore romano Francesco Favino, tra le lacrime di gioia , la felicità e la dolcezza della moglie che irrompe in diretta in lacrime per condividere la felicità con il marito.
Il traditore , film in cui Favino recita come attore protagonista, di Marco Bellocchio ieri sera ha ricevuto non pochi premi, sicuramente chiunque l’ abbia visto sospettava la vittoria, una pellicola impegnativa e ricercata con un cast con grandi competenze recitative, un film impegnato.
Tra i premi assegnati al lungometraggio : miglior film, miglior montaggio, miglior regista, miglior attore protagonista, miglior attore non protagonista (Luigi Lo Cascio), miglior sceneggiatura originale.
Tra i film usciti al cinema dal 1° gennaio al 31 dicembre 2019, votati dal 7 gennaio all’ 8 febbraio 2020 dai componenti della giuria dell’ accademia, sicuramente ha ricevuto molti premi Pinocchio, film di Matteo Garrone; molti sono i premi tecnici tra cui miglior scenografia, migliori costumi, miglior trucco, miglior acconciature e migliori effetti visivi.
“Il primo re” riceve il premio per il miglior produttore , Jasmine Trinca miglior attrice nel film “La dea fortuna”.
Sono stati battuti grandi nomi del cinema da Tony Servillo in “5 è il numero perfetto”, Luca Marinelli con “Martin Eden” fino ad arrivare a Favino.
La Rai ha provato a tenere insieme tutti i pezzi costruendo seppur nell’ emergenza uno show.
Questo festival improvvisato in cui gli attori hanno fatto del tutto per renderlo emozionante, così facendo è stato più memorabile di altri, il tutto accompagnato dall’ invito del presidente Mattarella , nella sua lettera di saluti in cui sottolinea l’ importanza di sognare, ed è proprio il cinema che aiuta i nostri sogni che nutre la nostra immaginazione, nonostante la gravi perdite che ha subito con questa emergenza, così come ogni altro ramo nel mondo dell’ arte, c’ è però l’ augurio di una sessantaseiesima edizione differente, che vedrà trionfante il ritorno del nostro cinema, come ha detto il presidente e direttore artistico Dettassis: “ si spera in un’ occasione per cambiare”.