È da tempo che seguiamo la vicenda del regista newyorkese Woody Allen, il quale negli ultimi periodi è stato trascinato in un mare di accuse e fake news. In occasione della 76esima Mostra del Cinema di Venezia, Scarlett Johansson ha avuto modo di dire la sua nei confronti dell’amico Allen. Ma facciamo un passo indietro per capire come sono andate realmente le cose.
La bellissima Scarlett Johansson, in occasione di un’intervista al The Hollywood Reporter dei giorni scorsi, ha tirato fuori il discorso di Woody Allen ed ha dichiarato: «Adoro Woody. Gli credo e vorrei lavorare con lui in qualsiasi momento. Vedo Woody ogni volta che posso e ho avuto molte conversazioni con lui al riguardo. Sono stata molto diretta con lui e lui è stato molto diretto con me. Mantiene la sua innocenza e io gli credo». L’attrice, co-fondatrice della campagna Time’s Up, ha aggiunto: «Si tratta di un periodo in cui le persone sono molto arrabbiate, comprensibilmente. La situazione doveva cambiare quindi c’è molta passione, molti sentimenti forti e giustamente molta agitazione. Il momento è intenso.»
Al contrario di molti attori che hanno espressamente affermato di non voler più lavorare con il regista, la Johansson ha dichiarato pubblicamente le sue (giuste) posizioni. Woody Allen, ricordiamolo, è attualmente in causa con Amazon, distributore del suo ultimo film Un giorno di pioggia a New York che (finalmente) uscirà in Italia il 10 ottobre grazie alla Lucky Red.
A seguito delle dichiarazioni dell’attrice, la figliastra di Allen, Dylan Farrow, colei che accusa il regista di violenza carnale, ha risposto alle affermazioni della star tramite un tweet: «Perché se abbiamo imparato qualcosa negli ultimi due anni è che dovresti assolutamente credere ai predatori maschi che mantengono la loro innocenza senza alcun dubbio». Dylan Farrow ha aggiunto: «Scarlett ha una lunga strada da percorrere per comprendere il problema di cui sostiene essere una campionessa».
Dopo qualche giorno Allen, durante un’intervista a France24, ha avuto la possibilità di dar voce ai suoi pensieri: «Ho lavorato con centinaia di attrici e nessuna di loro si è mai lamentata di me, non una sola lamentela. Ho lavorato con donne a cui è stato richiesto qualunque sforzo, per anni, e le abbiamo sempre pagate esattamente quanto abbiamo pagato i colleghi uomini. Io ho già fatto tutto quello che il movimento #MeToo vorrebbe realizzare».
Riusciremo a sapere cosa accadrà? È possibile che nel 2019 (quasi 2020), un film non può essere distribuito perché il regista è accusato di qualcosa che non ha mai fatto? Parlano i fatti, i giudici, la legge. Woody Allen ha vinto ogni causa ed è stato dichiarato innocente. Un uomo che vanta una carriera del genere non può e non deve essere trattato nel modo in cui è stato etichettato. Ci si appella all’intelligenza e all’etica umana, nella speranza che in qualcuno s’intraveda un barlume di luce.