23| 28 gennaio
DR NEST
FAMILIE FLÖZ
Prima Milanese
Un’opera di Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Björn Leese, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Mats Suethoff e Michael Vogel
Con Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Björn Leese, Benjamin Reber, Mats Suethoff
Regia Hajo Schüler
Co-Regia Michael Vogel
Maschere Hajo Schüler
Musiche Fabian Kalbitzer
Scenografie Rotes Pferd (Christian Eckelmann, Felix Nolze)
Costumi Mascha Schubert
Dal 23 al 28 gennaio al Teatro Menotti in scena ‘Dr Nest’ un’opera di Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Björn Leese, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Mats Suethoff, Michael Vogel con Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Björn Leese, Benjamin Reber, Mats Süthoff.
Il gruppo berlinese con le sue maschere umanissime torna al Teatro Menotti per addentrarsi nell’enigmatica cartografia del cervello e raccontare le torbide profondità dell’animo umano attraverso la storia del Dottor Nest.
Ispirata da paradossali descrizioni di casi provenienti dal vasto campo della neurologia, la compagnia spalanca le porte di una casa di cura fittizia e rivela al pubblico i mondi bizzarri degli inquilini e del personale. Movimento, spazio, parola, luce e suono danno vita ad un racconto, tanto tragico quanto comico, incentrato sulle fragilità del destino umano.
Un giorno, il Dottor Nest viene svegliato di buon mattino da alcune voci e quando torna lentamente in sé nel reparto del remoto sanatorio «Villa Blanca», si ritrova solo. È preso dall’inquietudine. Per quanto l’ambiente circostante, i pazienti in arrivo e le infermiere in servizio gli siano familiari, si sente estraneo a sé stesso. Che cosa ci fa qui?
Alla ricerca di certezze si aggrappa ai frammenti della sua memoria, la vita che si è lasciato alle spalle, i numerosi riconoscimenti ricevuti e ciò che egli ritiene essere la sua vocazione.
Da giovane medico assume un nuovo incarico sicuro di sé. Spinto dalla curiosità, dalla sete di conoscenza e dall’empatia incontra i suoi pazienti, tanto insoliti quanto misteriosi: corpi con vita propria, personalità dissociate, stati confusionali, demoni e allucinazioni. Ciò che in un primo momento lo sconcerta, si rivela ben presto essere uno specchio folle di dubbi e insicurezze personali. La linea sottile fra normalità e anormalità, fra conscio ed inconscio, fra sano e malato sbiadisce davanti ai suoi occhi. Il Dottor Nest segue con coraggio la sua voce interiore e, in cerca di vicinanza e di sé stesso, s’addentra in un cupo labirinto.
Familie Flöz – Storia
Flöz affonda le sue radici nella Folkwang-Hochschule di Essen, l‘unico istituto di formazione statale per il teatro di espressione corporea in Germania. Nel 1994 ha luogo la prima rappresentazione dell’opera teatrale ÜBER TAGE nell’Aula Magna della Folkwang-Hochschule, seguita nel 1995 dalla versione ridotta FLÖZ & SÖHNE. Nel 1996 presso la miniera dismessa “Hannover” a Bochum, ha luogo la prima assoluta della pièce FAMILIE FLÖZ KOMMT ÜBER TAGE, un omaggio alla cultura del lavoro e dell’industria mineraria della regione della Ruhr. L’opera viene salutata da stampa e pubblico come un grande successo e nel 2003 ispirerà il nome del gruppo. Flöz è il nome di uno strato geologico contenente preziose materie prime. Nel 1998 il gruppo realizza il suo secondo spettacolo, RISTORANTE IMMORTALE, messo in scena nel Maschinenhaus di Essen con un ensemble rinnovato. RISTORANTE IMMORTALE inizia il suo tour in Spagna con tre settimane di spettacoli e diviene ospite del Festival de Otoño di Madrid; nel 1999 per la prima volta va in scena a Berlino. In occasione del debutto al Festival Fringe di Edimburgo del 2001, il gruppo si conferisce il nome Flöz Production, trasformato poi nell’attuale Familie Flöz. Nel 2000 e 2001 nascono a Essen e Dortmund le produzioni TWO% – HAPPY HOUR e TWO% – HOMO OECONOMICUS. La pièce TEATRO DELUSIO, portata in scena per la prima volta nel 2004 all’Arena di Berlino, riscuote nuovamente un grande successo internazionale. Nel 2006 nascono due nuove produzioni: INFINITA, la cui prima assoluta ha luogo presso la Akademie der Künste di Berlino e HOTEL PARADISO che debutta nell’Admiralspalast di Berlino. L’attuale versione di HOTEL PARADISO viene portata in scena per la prima volta nel Theaterhaus Stuttgart nel 2008 con una nuova formazione della compagnia. Nella cornice di “Duisburg Capitale Europea della Cultura”, nasce nel 2010 presso il Theater Duisburg la prima versione di GARAGE D’OR, la cui prima berlinese ha luogo nel 2011 presso la Volksbühne. L‘elaborazione della seconda versione della pièce, che debutta nel 2012 presso il Theaterhaus Stuttgart, viene registrata per il documentario. Dietro la maschera – Il Teatro della Familie Flöz (titolo originale: Hinter der Maske – Das Theater der Familie Flöz) realizzato da arte TV e WDR. La prima del film ha luogo a Lipsia, nel corso del festival euro-scene. Nel 2013, con entusiasta risonanza di stampa e pubblico ed il premio Off Critic Prize, Festival d’Avignon, Flöz conclude la prima partecipazione al Festival di Avignone. Nel Novembre 2014 esce la nuova produzione HAYDI!, che ottiene nel 2015 il riconoscimento del Premio Monica Bleibtreu come “Miglior Commedia”. Al Festival Fringe di Edimburgo 2015 HOTEL PARADISO si esibisce per tre settimane di fronte a sale del tutto esaurite. Familie Flöz è stata a oggi con le sue opere teatrali in tournée in 34 diversi paesi. Nel 2013 la compagnia inaugura lo Studio Flöz a Berlino, nuovo luogo di produzione e creazione di teatro fisico
Familie Flöz – Approccio al teatro
Familie Flöz fa teatro servendosi di mezzi che vengono “prima” del linguaggio parlato. Ogni conflitto si manifesta prima di tutto nel corpo. Il conflitto corporeo è l’origine di ogni situazione drammatica. Tutte le pièce teatrali hanno origine da un processo creativo-collettivo, nel quale tutti gli interpreti fungono anche da autori di figure e di situazioni. Nel corso di svariate improvvisazioni, il gruppo individua un tema, raccoglie materiale drammatico e ne discute ancora molto a lungo, prima di mettere in gioco le maschere. Similmente a un testo, una maschera porta con sé non solo una forma, ma anche un contenuto. Il processo di sviluppo di una maschera, che va dalla sperimentazione sul palco, fino alla simbiosi attore/maschera è determinante per il risultato. Il paradosso fondamentale della maschera, cioè il fatto di celare un viso animato dietro una forma statica e con essa di creare figure viventi, costituisce per l’attore una vera e propria sfida da raccogliere. E non solo per lui. La maschera prende vita innanzitutto nell’immaginazione dello spettatore, il quale in questo modo ne diventa, in una certa misura, anche il creatore. Ricettivi anche verso le reazioni degli spettatori, con uno sguardo critico sempre rivolto al proprio lavoro, tutte le produzioni Flöz vengono spesso modificate nel corso del tempo, sviluppando così la loro pienezza e intensità