24 feb al Funaro Mbira, travolgente spettacolo di musica, danza e parola + 23 feb Slow Food

24 feb al Funaro Mbira, travolgente spettacolo di musica, danza e parola + 23 feb Slow Food

Va in scena al Funaro di Pistoia, venerdì 24 gennaio Mbira, travolgente spettacolo di musica, danza e parola, ideato da Roberto Castello, che ha recentemente vinto con Inferno il Premio Ubu 2022 come Migliore spettacolo di Danza dell’anno. Due danzatrici, due musicisti e un regista invitano con una festa, fuori dagli slogan della politica, paure e romanticismi, ad osservare cosa produce l’incontro di due continenti, Europa e Africa, quanto i colonizzatori possano, senza saperlo, essere “colonizzati” e quanto questo sia, indiscutibilmente, un bene per tutti.

Va in scena al Funaro di Pistoia, venerdì 24 gennaio, alle ore 21.00 Mbira, travolgente spettacolo ideato da Roberto Castello, che ha appena vinto con Inferno il Premio Ubu 2022 come Migliore spettacolo di Danza dell’anno. Mbira, finalista Ubu 2019, è un concerto di danza, musica dal vivo e parole, che vede in scena lo stesso Roberto Castello e le danzatrici Ilenia Romano (interprete per Adriana Borriello, Roberto Castello, Roberto Zappalà), Giselda Ranieri (autrice e interprete, per Roberto Castello e Cosmin Manoluescu, ricercatrice nel campo della composizione istantanea). Insieme a loro i musicisti Marco Zanotti (alle percussioni e limba, compositore, performer e producer, profondo conoscitore della musica africana, direttore della Classica Orchestra Afrobeat, traduttore e curatore dell’edizione italiana della biografia di Fela Kuti, per Arcana edizioni) e Zam Moustapha Dembélé originario del Mali, griot (voce e kora, tamanì, balafon, polistrumentista, cantante e compositore, costruttore di strumenti). Lo spettacolo, in tour dal 2019 in piazze e teatri non pone limiti nella relazione con il pubblico, supera i confini fra generi, utilizzando diversi piani espressivi, conducendo chi guarda, in un giocoso crescendo emotivo, dalla contemplazione alla partecipazione, in un finale che ha spesso visto danzare insieme pubblico e interpreti.

Mbira parte dalla necessità di uno sguardo non stereotipato sull’Africa, che metta da parte pregiudizi positivi e negativi, strumentalizzazioni politiche e culturali, paure ma anche romanticismi e ingenuità. La premessa è che quando una cultura ne incontra un’altra, questa ne risulta inevitabilmente cambiata e che ciò è sempre un bene. Mbira si sofferma sul nostro rapporto con l’Africa – il continente che neanche 150 anni fa l’Europa ha invaso e si è spartito tirando righe sommarie sulla carta geografica, e che i nazionalisti europei di oggi vorrebbero continuare ad “aiutare a casa sua” – sul rapporto fra la sua e la nostra cultura, su quanto, nonostante la granitica presunzione di superiorità che gli europei hanno sempre avuto nei confronti dei “selvaggi africani”, l’incontro fra la cultura europea, fondata sulla scrittura di lettere, numeri o codici binari, e quella africana, essenzialmente orale, ha prodotto un cambiamento profondo anche in Europa.

Dice Roberto Castello: Quanto ha contribuito l’Africa a renderci quelli che siamo? Per molti secoli europei e arabi hanno esplorato, colonizzato e convertito ogni angolo del pianeta. Oggi tante culture sono perdute e quella occidentale è diventata per molti versi il riferimento universale. Impossibile dire se sia un bene o un male o sapere se i colonizzati prima della colonizzazione fossero più o meno felici. Sta di fatto che il mondo è sempre più piccolo e meno vario, pieno di televisioni che trasmettono gli stessi programmi e di negozi identici che vendono prodotti identici dalla Groenlandia alla Terra del Fuoco, dalla California, a Madrid, A Riyad a Tokjo. Ma spesso nel processo di colonizzazione capita che il conquistatore cambi irreversibilmente entrando in contatto con la cultura dei conquistati.

Mbira prova quindi a fare un punto sul complesso e ricco rapporto fra la nostra cultura e quella africana ed è una parola che, avendo diversi molti significati, invita a fare attenzione alle sfumature: è il nome di uno strumento musicale dello Zimbabwe, il nome della musica tradizionale che con questo strumento si produce; “Bira” indica inoltre un’importante festa della tradizione del popolo Shona, la principale etnia dello Zimbabwe, in cui si canta e balla al suono della Mbira. Mbira infine è il titolo di una composizione musicale del 1981 intorno alla quale è nata una dura controversia che ben rappresenta l’estrema problematicità e complessità dell’intrico culturale e morale che caratterizza i rapporti fra Africa ed Europa. “Mbira” è una parola intorno a cui

si intreccia una sorprendente quantità di storie, musiche, balli, feste e riflessioni su arte e cultura che fanno da trama ad uno spettacolo che, combinando stili e forme, partiture minuziose e improvvisazioni, scrittura e oralità, contemplazione e gioco, ha come inevitabile epilogo una festa. Il teatro borghese nasce per i teatri, la musica pop per gli stadi. Progetti come Mbira nascono invece per tutti quei posti in cui c’è voglia e bisogno di distrarsi, divertirsi e stare bene senza necessariamente smettere di pensare o di porsi domande sul proprio ruolo e sul proprio rapporto con gli altri.

Precede questa serata il 23 febbraio, alle ore 20.30 al Funaro, il “Laboratorio del gusto sul caffè. Presentazione di slow coffee Coalition”, a cura di Slow Food Pistoia. Sarà condotto da due produttori della rete Slow coffee Coalition Sandro Bonacchi, di Bhouse Coffee Experience “importazione e torrefazione di caffè”, di Quarrata e Tobia Trinci, della Torrefazione Trinci di Cascine di Buti. La serata si svilupperà alternando degustazione dei caffè e presentazione del progetto Slow coffee Coalition. Info e prenotazioni: maurog4@icloud.com – 347/7038687.

Il servizio tv d i RAI 5 / Save the date: https://www.raicultura.it/teatro-e-danza/articoli/2019/11/Mbira-coreografia-e-regia-di-Roberto-Castello-dfaf92d0-3436-4b54-9edc-b107b83e9b86.html Promo video: https://vimeo.com/363406699

Le Stagioni 2022/23 Teatri di Pistoia

La Via del Funaro

MBIRA

coreografia e regia ROBERTO CASTELLO musiche MARCO ZANOTTI, ZAM MOUSTAPHA DEMBÉLÉ testi RENATO SARTI / ROBERTO CASTELLO e la preziosa collaborazione di ANDREA COSENTINO interpreti ILENIA ROMANO e GISELDA RANIERI (danza/voce), MARCO ZANOTTI (percussioni, limba) ZAM MOUSTAPHA DEMBÉLÉ (kora, tamanì, voce, balafon), ROBERTO CASTELLO produzione ALDES – Teatro della Cooperativa con il sostegno di MIC / Direzione Generale Spettacolo dal vivo, REGIONE TOSCANA / Sistema Regionale dello Spettacolo, Romaeuropa Festival media partner NIGRIZIA ALDES sostiene l’opera di informazione critica della rivista Nigrizia, cui vanno i proventi della vendita delle t-shirt dello spettacolo un ringraziamento a Cooperativa Sociale Odissea

Prezzi: 18 euro intero, 15 euro ridotto (Over 65, soci UNICOOP Firenze, possessori Carta Fedeltà Far.com, abbonati stagioni Teatri di Pistoia, allievi Scuola di Musica e Danza Mabellini, iscritti corsi il Funaro, soci CRAL e Associazioni convenzionate), 14 euro (Formula “LIBERO”), 8 euro (possessori Giovani Card / in collaborazione con UNICOOP Firenze; possessori Carta dello Studente della Toscana.

Prevendita: Biglietteria Teatro Manzoni 0573 991609 – 27112 (dal martedì al giovedì ore 16/19; venerdì e sabato ore 11/13 e 16/19); Biglietteria il Funaro 0573 977225 (martedì e mercoledì, ore 16/21). La biglietteria del Funaro sarà aperta, nei giorni di spettacolo, un’ora prima dell’inizio della rappresentazione. Prevendita online: www.bigliettoveloce.it

Per tutta la Stagione è possibile acquistare la Formula “LIBERO”, novità di questa Stagione, che per il periodo natalizio prevede in omaggio una shopper di Teatri di Pistoia. Libero è un carnet di biglietti, con cui costruire il ‘proprio’ personale cartellone. In corso anche la vendita per tutti gli appuntamenti (PROSA al Manzoni, ALTRI PERCORSI al Piccolo Teatro Bolognini, LA VIA DEL FUNARO, SINFONICA, CAMERISTICA, DANZA, RI-BELLI TEATRO RAGAZZI)

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